L’analisi di M&G Investments: attenzione alla Francia

Attenzione: la prossima vittima del debito potrebbe essere la Francia. L’allarme emerge dal bollettino a cura di Mike Riddell, di M&G Investiments.

“Abbiamo parlato in precedenza di quanto il fondo salva Stati non funzioni come una soluzione alla crisi del debito dell’eurozona”, scrive Riddell, “e abbiamo anche spiegato quanto sia risibile l’idea di trasformare il fondo in un assicuratore monolinea. Le obbligazioni del fondo salva Stati continuano a registrare performance mediocri: la prima obbligazione con scadenza a cinque anni del Fondo emessa a gennaio aveva un differenziale di rendimento di circa 40 punti base rispetto ai Bund tedeschi di pari scadenza, e ieri si trovava a 150 punti base”.

“Tuttavia, forse anche più preoccupante della mediocre performance dei titoli del fondo salva Stati è la disastrosa performance delle obbligazioni di Stato francesi, in particolare per quanto riguarda le ultime due settimane. Il differenziale di rendimento sui titoli di stato francesi si sta ampliando, e questo solleva un più grande problema in quanto tende ad accadere l’opposto di quello che dovrebbe essere quando si tratta di rating del credito. In altre parole, l’ampliamento degli spread tende a causare i downgrade del rating del credito, i quali a loro volta tendono a causare un ulteriore ampliamento dei differenziali di rendimento”.

“Un downgrade della Francia sarebbe particolarmente critico per i leader europei che sembrano ancora credere che il fondo salva Stati sia ancora una soluzione plausibile per la crisi del debito nell’eurozona dal momento che la struttura del fondo necessita che i suoi garanti godano di un rating tripla A. Per citare il blog Alphaville del Financial Times, la perdita del rating tripla A della Francia porterebbe a un’autocannibalizzazione del fondo salva Stati verso se stesso”.

“I titoli a lunga scadenza francesi hanno avuto una performance peggiore rispetto ai titoli tedeschi a lunga scadenza, con lo spread che dai 70 punti base a metà settembre è balzato ai 124 punti base di ieri, 24 ottobre. E desta ancora maggiori preoccupazioni”, conclude Riddell, “il fatto che il differenziale francese si sia ampliato non tanto perché i costi di finanziamento tedeschi siano precipitati – infatti i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi a lunga scadenza sono a livelli simili a quelli di metà settembre – quanto piuttosto perché i rendimenti delle obbligazioni governative francesi a 30 anni sono balzati dal 3,3% di metà settembre a più del 4% di ieri”.

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