Il calo-fondi fa male solo a Credem

In questi ultimi anni il gruppo Credem è stato a dir poco un cantiere a cielo aperto, con la profonda ristrutturazione delle attività sue e delle sue controllate e la concentrazione attorno al “core business” delle attività di banca commerciale per quanto riguarda la capogruppo. Per restare solo a quanto accaduto nel corso del 2011, Abaxbank spa è stata fusa per incorporazione in Credito Emiliano spa, mentre Banca Euromobiliare ha acquisito le attività di consulenza su fusioni e acquisizioni e finanza straordinaria, attività affidate a un team di professionisti coordinato da Simone Citterio, che precedentemente aveva gestito la medesima attività in Euromobiliare Corporate Finance e in Abaxbank.

In giugno il Credem ha poi ceduto Banca Euromobiliare (Suisse) SA, controllata elvetica che gestiva patrimoni per circa 900 milioni di franchi svizzeri (circa 700 milioni di euro) per 53,7 milioni di franchi svizzeri a Banca Zarattini & Co. Gli ultimi dati resi pubblici dal gruppo emiliano per quanto riguarda specificamente Banca Euromobiliare (che contattata da BLUERATING non ha fornito ulteriori dati più aggiornati) parlavano di un patrimonio gestito a fine marzo scorso di 7,8 miliardi di euro (consistenze patrimoniali della clientela gestite, stock in prodotti di raccolta amministrata e impieghi), mentre la rete di promotori poteva contare su un totale di circa 450 relationship manager operanti sulle principali piazze i t a l i a n e attraverso la rete di 19 filiali e 18 centri finanziari del gruppo . Scorrendo la semestrale del gruppo Credem, si ottiene qualche dato in più relativo a fine giugno.

Innanzitutto per quanto riguarda i crediti verso la clientela il contributo di Banca Euromobiliare al risultato consolidato (19.543 milioni di euro) è stato pari a 303 milioni (1,4%, in linea con l’anno precedente quando era stato di 261 milioni sui 17 . 833 milioni complessivi) . Quanto alla raccolta da clientela e in particolare alla raccolta diretta (16.314 milioni a livello consolidato) l’apporto di Banca Euromobiliare è stato pari a 519 milioni (il 3,1%), in decisa frenata rispetto ai 1.001 milioni (il 4,8% rispetto ai 16.107 milioni del consolidato) del giugno 2010. Sebbene la relazione sottolinei che per il gruppo emiliano la raccolta netta di fondi aperti nel primo semestre è risultata “sensibilmente negativa (10 miliardi circa)” e “lo stock di fine periodo riferito agli stessi strumenti manifesta una contenuta, ma significativa, contrazione (-4% rispetto a fine 2010; sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre 2010)”, tale contrazione appariva “interamente ascrivibile al canale bancario (oltre 13 miliardi), mentre ha mantenuto il segno positivo quella riconducibile alla rete promotori”. Gli uomini di Bisi, insomma, sono riusciti a serrare i ranghi e a dare un apporto rilevante e positivo pur in un quadro difficile come quello attuale.

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