Attività di rischio: tutto su

Mille miliardi di euro, svalutazione dei bond greci del 50%, apertura delle porte al sostegno cinese. Oltre alla dichiarazioni che non lasciano spazio all’interpretazione di Sarkozy, che ha dichiarato che l’Europa non ha scelta. La Grecia verrà salvata. Per salvare l’Italia e per salvare l’euro, aggiungiamo noi. Il mercato ha digerito bene queste notizie ed è partito a rialzo su tutto ciò che è associabile, anche lontanamente, al rischio, in concomitanza di una vendita di dollari generalizzata, che testimonia il fatto che dobbiamo continuare a considerare la divisa americana come una valuta di finanziamento, arma da sfoderare quando l’appetito per il rischio generalizzato fa sì che ci si possa permettere di correre insieme ai più verso attività più remunerative.

Il DJ-FXCM Dollar Index dopo aver rotto i supporti come visto ieri in area 9.600 ha raggiunto il livello di 9.450 e se dovesse riprendere subito questa mattina all’apertura di Londra il rally rialzista, anziché attendere lunedì (perché probabilmente un tentativo di strappo ulteriore ci sarà dopo le correzioni che abbiamo visto in nottata), esso potrebbe raggiungere facilmente quota 9.400. Non vogliamo perdere tempo nel commentare tecnicamente le decisioni prese a livello macroeconomico in Europa, su quello ci concentreremo settimana prossima quando avremo a disposizioni la maggior parte dei dettagli tecnici che necessitiamo per avere anche qualche mumero sotto mano, in quanto la price action del mercato merita tutta l’attenzione, già dalle prime righe di questo pezzo. Il dollaro l’abbiamo visto. Le commodity hanno seguito i rialzi ed il petrolio si è riportato sopra 93.00, raggiungendo nella sua corsa il livello di 94.20, partendo da 90.00, un guadagno di oltre 4 figure. L’oro non è stato da meno, e, riflettendo l’appetito per il rischio molto forte, è stato comprato pesantemente guadagnando circa 50 dollari e raggiungendo quota 1,753.07.

L’EurUsd ha toccato il target prospettato a 1.4250 (1.42489 per la precisione) ed ora si trova in fase correttiva. Due gli scenari che si prospettano. Un approfondimento della fasi in atto, da valutare in caso di rottura di 1.4125, area dove passerà la media mobile a 21 periodi in caso di raggiungimento di quel livello, con obiettivi intorno a 1.4000 oppure un rimbalzo rialzista che potrebbe sfruttare l’area tra 1.4140 e 1.4100 (EMA 21 e livello psicologico) per provare ad attacare nuovamente i massimi. Inutile dire che tra 1.4250 e 1.4300 sono presenti quantità di stop che potrebbero essere sufficienti per far rompere queste zone di resistenza ed aprire la strada per 1.4500. Noi crediamo che un tentativo, concertato con borse e commodity che salgono, possa esserci, vedremo se oggi o settimana prossima, i livelli cui prestare attenzione comunque sono ben chiari.

Per quanto concerne il UsdJpy, ieri abbiamo toccato nuovi minimi storici. Ogni giorno ne vediamo uno, senza tuttavia riuscire a vedere uno strappo ribassista deciso. Il mercato sta temporeggiando per vedere cosa ci comunicherà la BoJ in merito alle proprie intenzioni di contenere la continua salita dello yen. Per fare una battuta, le casalinghe giapponesi dovrebbero unirsi all’appetito del rischio generalizzata che si sta diffondendo sui mercati, ma anziché finanziarsi in dollari, dovrebbe ricominciare a vendere yen (come quando si poteva fare carry trading in maniera strutturale) per dare una mano alla sua Banca Centrale ed all’economia reale nipponica. Detto questo, le considerazioni da fare rimangono le stesse. Attenzione a mettersi lunghi perché il rischio che si possa scendere ulteriormente c’è, ed è forte.

L’EurJpy ha raggiunto 108.00 e questo movimento era sfruttabile in maniera ottima utilizzando degli ordini di entrata in stop al di fuori dal range che seguivamo, 105.00/106.50. L’escursione rialzista ha rispettato perfettamente i canoni dell’enalisi tecnica poiché è stato percorso lo stesso spazio che intercorreva tra i confini del range. Le considerazioni da fare a questo punto sono molto simili a quelle fatte sull’EurUsd, prestando attenzione a 107.00 come supporto, sia per una  rottura ribassista che approfondirebbe lo correzione fino a 106.00, sia per un ritorno a salire. Il cable ha seguito tutti e ha raggiunto 1.6140, e qui il livello da tenere d’occhio come nel caso dell’euro contro usd e jpy risulta essere 1.6040.
 
0.8650 raggiunto e ben superato da UsdChf, che si è fermato su 0.8570, livello molto vicino al supporto più importante degli ultimi due mesi intorno a 0.8540, estendibile fino a 0.8500. Se si dovesse rompere 0.8500, si aprirebbero strade davvero ambiziose, verso 0.8250, in caso contrario 0.8750 potrebbe essere l’obiettivo. Crediamo che 0.8650 possa fare da resistenza a potenziali riprese della quotazione, quindi potremmo mantenerci in fase laterale. L’unico tassello che non torna nel quadro dipinto è quello dell’EurChf, che ieri è sceso, nonostante l’appetito per il rischi e l’ascesa dell’euro.

Ci siamo fermati su 1.2180, livello vicino all’ultimo minimo che passa per 1.2150 ed ora sembra che la resistenza più importante sia a 1.2250. Questa discesa potrebbe essere indicativa del fatto che l’euro non si trova ancora fouri pericolo, ma è troppo presto per dirlo. Il fatto che ultimamente abbia funzionato bene come termometro del grado di fiducia sulla moneta unica ci deve far riflettere. Terminiamo con l’AudUsd, che ieri, dopo aver rotto 1.0500, livello di resistenza molto importante che seguiamo da giorni, ha fatto un balzo fino a 1.0750, ed ora a 1.0650 passa il livello da tradare come su EurUsd, EurJpy e GbpUsd. 1.0575 l’obiettivo in caso di rottura, mentre un nuovo attacco ai massimi si prospetta se dovesse tenere la EMA 21 su un grafico orario.

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