Effetto Monti: É già ora?

Tutti quanti si stanno interrogando su come possano aprire i mercati azionari e su come si comporteranno i mercati a reddito fisso, questa mattina. Mattinata che segue l’insediamento alla Presidenza del Consiglio italiano il Prof. Mario Monti, che in passato ha ricoperto incarichi importanti all’interno di due Commissioni Europee e che ora avrà il compito di risanare le sorti dell’Italia. O, per lo meno, di cominciare a farlo. Tutti sappiamo come funzionerà questo governo tecnico, vedremo per quanto tempo i parlamentari (che fin’ora hanno manifestato un buon livello di consenso nei confronti di Monti) riusciranno a non tornare a fare quello che hanno fatto fino ad ora, litigare.

Certo è che le prime proposte del nuovo governo, se non accettate dalle camere, porterebbero a forti squilibri sui mercati, che molto probabilmente punirebbero ancora l’Italia. Se diamo uno sguardo all’apertura del valutario e dell’azionario asiatico, vediamo che un tentativo di rialzo deciso c’è stato, ma che in parte per ora è stato riassorbito sull’azionario, mentre per quanto riguarda le valute a più alto rendimento rispetto al dollaro, stiamo assistendo ad un totale riassorbimento del movimento rialzista sull’EurUsd, mentre per quanto riguarda sterlina e dollaro australiano, esso è già avvenuto completamente.

Va da sé che questi movimenti non sono sufficienti per cercare di prevedere l’andamento dell’azionario europeo ed americano di oggi, in quanto le correlazioni che abbiamo individuato nelle due passate settimane, dopo un week end pieno di avvenimenti pro-fiducia (ricordiamo che anche in Grecia sono state passate le redini del Paese a Papademos, ex vice presidente della BCE) potrebbero venire meno o ristrutturarsi, ma il fatto che le valute ad alto rendimento non siamo partite con forti strappi a rialzo ci fa pensare che il mercato non è ancora pronto a lanciarsi ad occhi chiusi a sostegno delle due nuove soluzioni, quella greca e quella italiana.

Dalle commodities ci arrivano le stesse indicazioni, in quanto le salite che hanno fatto raggiungere quasi quota 100 al petrolio e quota 1.800 all’oro, sono state percorse venerdì, non oggi, mentre per quanto riguarda il reddito fisso, oggi avremo un’importante asta di BTP con una forchetta tra 1.5 e 3 miliardi e questa, che secondo molti sarà un’importante prova di fiducia per l’Italia, molto probabilmente seguirà la scia dell’asta di Bot effettuata giovedì scorso (ovvero verrà collocato tutto e ci sarà un buon bid to cover, non può andare altrimenti).

Secondo il nostro parere, oggi avremo qualche indicazione sullo stato di fiducia che il mercato sta provando, ma non sarà la prova del nove. Per questa occorrerà vedere le prime proposte dei nuovi esecutivi. Certo è che una partenza positiva, con spread bund-btp che tenti di approfondire la correzione verso area 400 punti base, farebbe solo bene.Passiamo ora a commentare l’apertura di questa nuova settimana dal punto di vista tecnico. Il cambio eurodollaro sta consolidando su livelli di chiusura di venerdì, nonostante in apertura di contrattazioni ieri sera sia stato provato un deciso movimento a rialzo.

Per le prossime ore prendiamo come punto di riferimento a supporto 1.3730, il minimo visto nella seconda parte di venerdì e perfettamente coincidente con la media più lunga che utilizziamo (200 exp) su un grafico con candele a 4 ore. Un ulteriore supporto per la giornata è dato da 1.37 figura. Qua, oltre che transitare la seconda delle medie (100 exp), transita l’importante trendline positiva in atto da giovedì mattina e che sino a questo momento ha indirizzato la moneta unica verso un ritorno al di sopra di 1.38. Passiamo ad osservare ola il cambio UsdJpy. Il percorso di storno, dai massimi raggiunti successivamente all’intervento, rimane costante.

Dal punto di vista tecnico i prezzi hanno trovato intorno a 77 figura l’ultimo possibile spunto di supporto in grado di fermare questa discesa. A questo livello troviamo infatti la coincidenza di un massimo precedente (20 ottobre) così come troviamo il transito dell’ultima percentuale di Rintracciamento di Fibonacci.  Se quello che si dimostra un livello confermato da più aspetti, dovesse mancare di assolvere al suo ruolo di supporto, potremmo trovarci di fronte ad una nuova ripresa dello yen oltre livelli considerati sostenibili dalle autorità monetarie nipponiche. Vediamo ora il cambio EurJpy, allontanatosi di una figura abbondante dal fondamentale livelli di supporto in area 105. Un andamento del tutto simile a quello di eurodollaro semplifica la nostra ricerca di un supporto più vicino a livelli attuali, dato che la linea di tendenza positiva che ha origine anche in questo caso giovedì scorso, consegna un livello di supporto dinamico a 105.90.

Il cable, dall’inizio del mese di novembre, sta mostrando massimi sempre più bassi dandoci così la possibilità di tracciare un’ideale tendenza ribassista che suggerisce a 1.6110 l’area di resistenza dinamica più interessante. Nei pressi di 1.60 figura troviamo invece il supporto del movimento a rialzo in atto da un paio di giorni. Osserviamo ora il cambio UsdChf. Venerdì pomeriggio è stata interrotta la tendenza rialzista evidenziata dagli ultimi giorni di ottobre. Il superamento a ribasso della trendline promuove automaticamente a livello di supporto 0.8925. Proprio su questo abbiamo visto giungere due volte il cambio la settimana passata, oltre che rappresentare la prima delle percentuali utili di ritracciamento di Fibonacci del movimento rialzista compiuto dai prezzi da 0.8560 a 0.9150 (quasi 600 pip in due settimane di scambi). Il cambio EurChf non sta tradendo il movimento laterale indicato da giorni: 1.2280 e 1.2450 sono ancora i due livelli più interessanti ai quali guardare.

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