Carmignac punta sull’oro, ridotta esposizione a energia e innovazione

Viste le attuali condizioni di mercato, Carmignac mantiene un posizionamento difensivo sugli ultimi mesi del 2011. Le risposte incomplete apportate dalle autorità europee alla crisi del debito – spiega la società nel suo outlook sul quarto trimestre – insieme allo stallo politico negli Stati Uniti e alla volontà delle autorità cinesi di lasciare che la propria politica monetaria restrittiva continui a pesare sull’attività creditizia e l’inflazione, rendono eccessivamente probabile l’accentuarsi del rallentamento economico nei paesi sviluppati, che si tradurrebbe in una nuova fase di flessione dei mercati. Iniziamo pertanto il trimestre mantenendo un basso livello di esposizione azionaria, ma intendiamo comunque, in chiave tattica, incrementare l’esposizione del portafoglio per trarre profitto dal miglioramento del sentiment che non mancherà di concretizzarsi in previsione di iniziative congiunte di Europa e FMI a inizio novembre. Tuttavia, fintanto che le misure annunciate non avranno come obiettivo un effetto positivo sulla crescita a breve termine, l’orientamento della gestione rimarrà difensivo, mantenendo al minimo, in particolare, l’esposizione del portafoglio all’euro.

Il tema del miglioramento del tenore di vita nei paesi emergenti, benché ancora nettamente predominante, ha registrato una riduzione della ponderazione dal 38,6% al 34,1% del portafoglio, principalmente per effetto della flessione relativa delle azioni emergenti, amplificata dal deprezzamento di alcune valute alla fine del trimestre.  Le liquidazioni forzate operate da alcuni fondi globali hanno penalizzato il risultato all’avvicinarsi della chiusura di un trimestre borsistico disastroso. L’unica posizione inserita in portafoglio è quella nella società Sun Art Retail, joint venture promettente di Auchan nella distribuzione cinese. Sul fronte delle vendite, la posizione in Haci Omer Sabanci (Turchia) è stata integralmente liquidata e quella in LVMH è stata allegerita.

Il secondo tema più importante è ormai quello delle miniere aurifere, passato dall’11,2% al 14,4% del portafoglio, per effetto di un significativo incremento relativo di questo settore, che ha prodotto una performance assoluta positiva nel trimestre. Il tema è anche stato arricchito con una nuova società canadese: Detour Gold. Abbiamo partecipato all’ultima richiesta di investimento della società prima dell’avvio dello sfruttamento di un giacimento particolarmente interessante. Inoltre, la nostra posizione in Randgold è stata rafforzata. Il tema dell’energia, ridotto dal 15,5% al 12,20% del portafoglio, ha risentito dei nostri timori riguardo alla crescita mondiale. Le posizioni in National Oilwell e Galp Energie sono state chiuse, mentre quella in Schlumberger è stata alleggerita. Il segmento delle risorse naturali in genere, tenuto conto delle posizioni nei materiali di base, rappresenta attualmente il 14,8% del portafoglio.

L’innovazione è passata dall’11,6% al 10,7% del portafoglio, nonostante il rafforzamento della posizione in Apple, che non finisce di sorprendere e sembra capace di proseguire sulla strada del successo anche con la scomparsa del suo fondatore. La posizione in Mediatek è stata liquidata a causa della mancanza di visibilità rispetto a una concorrenza più agguerrita. Infine, l’offerta di Hewlett Packard sulla società Autonomy, con un premio dell’80%, ci ha procurato una bella soddisfazione. La ponderazione del tema dei titoli difensivi è aumentata di un punto, passando al 13,3% del patrimonio del Fondo. L’incremento della componente liquidità, pari all’11,7% del portafoglio, a fronte del 6,2% di tre mesi fa, riflette la nostra persistente sfiducia nei confronti dei mercati azionari. Insieme all’oro e ai titoli difensivi, contribuisce ad una componente difensiva pari al 40% del portafoglio, contro un 60% destinato alle tematiche growth.

 

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