Posta del promotore: corsi e ricorsi storici

In periodi in cui, come questo, banche e reti hanno difficoltà di raccolta “alcuni rigirano il portafoglio e rispuntano unit linked e altri prodotti con costi, palesi od occulti (perché i sottoscrittori non leggono i prospetti), molto pesanti”. Decisamente per gli smaliziati lettori di BLUERATING vale l’affermazione biblica “chi è senza peccato scagli la prima pietra” e state certi che non rischierete troppi danni. Cercare di scaricare i costi sui clienti è del resto un “vizietto” che molti intermediari hanno, non solo in campo finanziario e non solo in Italia. Alzi la mano chi non ha mai avuto a che fare con un professionista che al momento di emettere parcella vi guarda negli occhi e vi chiede “vuole la fattura?”, obbligatoria di legge, magari aggiungendo “perché sa, in questo caso dovrei aggiungere l’Iva e le imposte”.

O chi non ha mai avuto il sospetto che certe bollette ed estratti conti presentino spese un poco troppo rotonde rispetto ai servizi di cui si è fruito, o abbia prenotato allegramente un volo aereo congratulandosi per aver trovato un’offerta così vantaggiosa, solo per scoprire che a quel prezzo così allettante andavano aggiunte una mezza dozzina di voci “extra” assolutamente obbligatorie e legate a bagagli, sicurezza, caro petrolio, tassa aeroportuali e via discorrendo. Che puntualmente hanno fatto lievitare il costo del volo a livelli molto meno allettanti. “E poi tutti si riempiono la bocca con ‘dobbiamo recuperare la fiducia’… e vai!”, conclude un nostro lettore ed è difficile dargli torto. La fiducia è l’elemento alla base di qualsiasi contratto e qualsivoglia scambio di prestazioni dietro corrispettivo, ma per guadagnarsela occorre, specialmente in ambito finanziario, agire con correttezza e integrità morale, essere competenti, adottare la massima trasparenza nei confronti della controparte con cui si opera (sia essa un cliente, un partner d’affari o un datore di lavoro).

Trasparenza che non deve limitarsi alla forma (ossia all’inserimento puntuale di costi e meccanismi di calcolo degli stessi, nonché del rischio sottostante a ogni differente prodotto) ma anche alla sostanza e dunque prevedere da parte del promotore finanziario (o a maggior ragione del consulente indipendente) una chiara spiegazione di tali voci e di tutto quanto contraddistingue ogni singolo prodotto o servizio collocato o consigliato. E se a non voler “perdere tempo in chiacchiere” sono gli stessi clienti? Vale la pena di fare un piccolo sforzo e ricordare loro che solo un investitore consapevole di costi e rischi, oltre che del rendimento atteso, può sperare di affrontare senza troppi patemi anche situazioni difficili come l’attuale. A meno che i clienti stessi non si dimostrino irrazionali e poco coerenti con le proprie scelte, ma questo è davvero tutto un altro discorso.

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