Reti in città: se tutto parte dalla corte sabauda

Sono 4.912 i pf piemontesi che risultavano iscritti all’Albo nazionale dei promotori italiani quando Bluerating ha effettuato la sua elaborazione, la scorsa settimana: oltre un quarto di questi, 1.409 in tutto (il 28,7% del totale) non risultavano avere alcun mandato, mentre i restanti 3.503 professionisti (il 71,3%) erano attivi, di cui 2.559 (oltre il 52% dei promotori attivi residenti in tutto il Piemonte) risultavano residenti a Torino e provincia. Una percentuale molto elevata che forse si giustifica col fatto che Torino, coi suoi 908.853 residenti quarto più popoloso comune d’Italia alle spalle di Roma, Milano e Napoli, fu sede di borsa dal 1850 sino al 1992.

Si sviluppò tuttavia, attorno alla corte sabauda e poi alla borsa, un ceto di intermediari finanziari che ancora oggi è operativo non solo a Torino e in Piemonte ma in tutta Italia, a partire dal gruppo Sanpaolo, confluito in Intesa Sanpaolo, piuttosto che il gruppo Sella o famiglie di intermediari storici come i Giubergia (soci fondatori di Ersel, prima società italiana autorizzata ad operare nei fondi comuni di investimento) o i Segre (questi ultimi fino al 2010 azionisti di riferimento di Banca Intermobiliare assieme ai D’Agui, agli Scanferlin e ai Giovannone, prima che l’istituto finisse nell’orbita del gruppo Veneto Banca).

Osservando la classifica delle prime reti per numero di promotori residenti in Torino e provincia oltre alla prevedibile leadership di Intesa Sanpaolo (208 uomini in città e dintorni, su 337 professionisti piemontesi) con le insegne di Sanpaolo Invest, Intesa Private Banking o Intesa Sanpaolo, subito seguiti dai colleghi di Banca Fideuram (altri 200 uomini a Torino e 413 in tutta la regione), altri gruppi “autoctoni” si piazzano nelle prime posizioni come Banca Sella (ottava nella classifica per singole società con 119 promotori torinesi su 245 piemontesi) e Banca Reale Mutua (facente capo all’omonima assicurazione fondata a Torino nel 1828, si piazza al tredicesimo posto con 57 mandati in Torino e provincia su 82 codici in tutta la regione), oltre al quindicesimo posto di Banca Sai, che fa capo al gruppo Fondiaria-Sai nato nel 2003 tramite l’incorporazione della compagnia fiorentina La Fondiaria con Sai. Banca Sai dispone di 38 uomini a Torino e provincia su un totale di 52 promotori piemontesi. E i “non piemontesi”?

In alto ci sono Fineco Bank con 178 “torinesi” su un totale di 250 uomini in Piemonte, Mediolanum, il gruppo Azimut (che sommando anche gli uomini di AZ Investimenti arriva a 150 unità a Torino e dintorni su 257 in tutto il Piemonte), UniCredit e Finanza e Futuro (che con alcuni colleghi “targati” Deutsche Bank arriva a 100 uomini in Torino su 180 in regione). Decima rete, con 80 uomini nel capoluogo su 134 in regione, è Banca Generali (subito dopo c’è Simgenia, 65 e 173 uomini rispettivamente, appena davanti ad Allianz, con 63 e 175 codici).

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