M&G Investments, l’Europa può risolvere i suoi problemi

Secondo un rapporto di Jim Leaviss, head of retail fixed interest in M&G Investment, l’Europa può risolvere i suoi problemi attraverso crescita economica, austerità fiscale, haircut del debito, inflazione e repressione finanziaria.  Finora ci si è concentrati sulla riduzione del deficit dei Paesi del Sud Europa attraverso le misure di austerità, ma questo approccio sembra non dare i frutti sperati. La “medicina” deve essere condivisa tra tutti molto più di quanto è stato fatto finora. E la medicina deve passare attraverso sia un taglio di altri 50 punti base dei tassi di interesse da parte della Bce e da un programma di quantitative easing di circa 1,5 miliardi di euro.  Fondamentale inoltre la ricapitalizzazione del settore bancario, a fronte di un possibile collasso degli istituti di credito.

“Siamo fermamente convinti” recita il reporto “che tanto le obbligazioni investment grade che le high yield rapresentino un buon valore a questi livelli di prezzo, e soprattutto rispetto alla liquidità. In questa fase, i mercati del credito investment grade e high yield stanno prezzando una recessione. Secondo la nostra view, le valutazioni attuali stanno prezzando i rischi di ribasso senza considerare la possibilità di sviluppi positivi” Gli spread delle obbligazioni high yield stanno prezzando tassi di default del 50% nei prossimi cinque anni.

Considerato che le aziende high yield hanno definito i loro finanziamenti in modo da evitare qualsiasi rischio di rifinanziamento nei prossimi due anni, prevediamo tassi di default molto bassi nel breve termine. Il nuovo mercato high yield di credito senior garantito che si sta sviluppando e che sta gradualmente rimpiazzando il mercato dei prestiti bancari a rischio condiviso, offre una nuova opportunità per investire nelle cosiddette obbligazioni “spazzatura” con profili di rischio più basso. Le obbligazioni corporate non finanziarie rimangono, per la maggior parte, in ottima salute così come, nel complesso, le aziende di settori extra finanziario continuano a essere in buone condizioni. I rendimenti dei titoli di stato a dieci anni di Regno Unito, Germania e Stati Uniti sono sotto o intorno al 2% e un riapprezzamento del loro valore sembra limitato. Altro paio di maniche le economie dei mercati emergenti: crescita maggiore, demografie miglior e rapporti debito/Pil inferiori. Ma nell’ultimo paio di anni, i capitali sono affluiti dagli investitori occidentali, fino ad arrivare a possedere il 30% del debito in valuta locale, il triplo rispetto al 2009.

La preoccupazione di M&G Investment è rappresentata dalla concentrazione degli obbligazionisti: ci sono solo pochi grandi investitori in bond globali con un’esposizione davvero pesante sul debito emergente in valuta locale, con alcuni che detengono più del 50% delle singole emissioni di debito sovrano emergente. Un’inversione dei massicci afflussi di capitale sul debito emergente risulterebbe in una mancanza di liquidità e in costi di finanziamento significativamente più alti per i Paesi emergenti. E non sarebbero solo i Paesi emergenti che dovrebbero dipendere sui questi flussi di capitale e i bassi costi di finanziamento che questo implica; le banche di questi Paesi, e in misura minore le aziende, si trovano probabilmente nella stessa situazione.

 

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