Posta del promotore, che fine fanno gli “ex promotori”di Bologna?

Il nostro articolo sull’andamento del settore della promozione finanziaria in Emilia Romagna e in particolare in quel di Bologna, che evidenziava come in soli tre mesi sembrino essere “spariti” oltre 240 promotori finanziari (118 dei quali con mandato), pare aver colto nel segno e stimolato qualche ulteriore riflessione nei nostri lettori. Uno di loro commenta: “Sarebbe interessante sapere, a livello di statistica, come questi ‘ormai ex’ promotori si sono riciclati nel mondo del lavoro”. Per farlo occorrerebbero ulteriori dati di cui al momento non disponiamo. Possiamo tuttavia avanzare qualche ipotesi in base ai numeri noti al momento: secondo Bankitalia, per esempio, nel primo semestre dell’anno in Emilia Romagna la forza lavoro in regione è cresciuta dello 0,5%, con un tasso di disoccupazione pari complessivamente al 5% (dal 5,8% di un anno prima) e tuttavia “le prospettive del mercato del lavoro rimangono incerte” e il numero di ore lavorate per occupato “è ancora al di sotto dei livelli pre-crisi”.

È dunque possibile che alcuni professionisti abbiano preferito uscire dal settore finanziario e continuare a occuparsi di promozione e vendita in altri comparti maggiormente ricettivi in termini occupazionali, o forse sono rimasti all’interno del mondo dell’intermediazione finanziaria rivolgendosi però a strutture focalizzate sulla concessione di finanziamenti (per esempio in leasing, settore che sembrerebbe ancora registrare un modesto incremento dei volumi di transazione, legato per dirne una alla tendenza delle aziende ad acquistare macchinari ricorrendo maggiormente a tale forma di finanziamento) che non sul risparmio gestito, cosa che potrebbe aver indotto molti che già risultavano promotori “dormienti” (iscritti all’Albo ma senza mandato) a cancellarsi definitivamente.

Sempre secondo Bankitalia, nel primo semestre del 2011 “si è avuta una modesta ripresa della domanda di credito delle imprese rispetto ai sei mesi precedenti” e tale tendenza dovrebbe proseguire fino a fine anno (anche se in questi giorni vanno crescendo i timori, non solo per l’Emilia Romagna ma a livello europeo, di un possibile credit crunch l’anno venturo) ed è dunque verosimile che anche in questo campo qualcuno possa aver deciso di “saltare il fosso” e diventare mediatore creditizio (l’Albo relativo conta in provincia di Bologna 1.288 iscritti). Dato l’interesse dimostrato, non è escluso che il tema possa diventare oggetto di un ulteriore approfondimento in futuro.

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