Quelli che i pf li allevano in seno

Dagli uffici dell’Apf, il presidente Giovanna Giurgola Trazza lo ha detto forte e chiaro a BLUERATING nei giorni scorsi. “Il ricambio generazionale deve per forza avvenire. Ci vorrà un po’ di tempo, ma è un passaggio obbligato”. E poi, le due parole chiave: “Bisogna investire”. Facilissimo a dirsi ma molto meno facile a farsi, a quanto pare, in un periodo in cui cala verticalmente la propensione all’incertezza e aumenta la predilezione per le scelte sicure. Diciamolo chiaramente: quando si prende un giovane e lo si fa studiare per avviarlo alla professione si sa più o meno quanto si spende ma non si sa quando si comincerà a guadagnare. C’è un pericolo, però, evidenziato dalla Trazza ed evidente a tutti gli addetti ai lavori: è l’assenza di un ricambio generazionale. Che sarebbe un peccato capitale, per due motivi.

Primo, sottolinea per esempio FinecoBank, si comprometterebbe seriamente il futuro di una categoria, quella dei promotori finanziari, che “in oltre 30 anni di attività ha saputo costruire una solida relazione con milioni di risparmiatori”. Secondo, ciò avverrebbe in un momento storico in cui proprio tra i risparmiatori si sta facendo più solida la sensazione che il “fai da te” non è la soluzione più appagante. L’esperto serve, insomma, esattamente come il medico quando si sta male. Come sintetizzava un anno e mezzo fa circa l’amministratore delegato di Banca Fideuram Matteo Colafrancesco, “i clienti hanno bisogno, oggi in maniera particolare, di un professionista al proprio fianco. Negli Stati Uniti la figura del consulente è normale, come quella dell’avvocato o del fiscalista. In Italia purtroppo ancora non lo è, ma dovrà diventarlo”. Banca Fideuram firma una delle iniziative più interessanti sul fronte della formazione dei giovani. Da due anni, infatti, propone il master in private banking. La prima edizione, in collaborazione con la business school del Sole 24 Ore e con il contributo scientifico dell’università di Roma Tor Vergata, risale al 2010. La seconda, sempre in collaborazione con il Sole 24 Ore ma con il contributo scientifico dell’università Cattolica, è cominciata lo scorso settembre. Il costo è di 11mila euro più Iva, ma per chi supera le selezioni è prevista una borsa di studio a copertura totale della spesa (vedasi box nella pagina accanto, n.d.r.).

Con la prima edizione, ha fatto sapere la banca presentando la seconda a settembre, “abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti dal progetto, con l’inserimento dei candidati nella rete di distribuzione del gruppo Banca Fideuram”. Ovvero, Fideuram e Sanpaolo Invest. “Anche l’edizione di Milano”, ha spiegato la banca, “si inserisce nel progetto ‘Essere Fideuram, Essere Consulente’”. Che ha l’obiettivo di introdurre nella rete del gruppo, nei prossimi tre anni, neolaureati da avviare alla professione di consulente finanziario. Il programma di lavoro dura 30 mesi e dà ai consulenti finanziari junior “la possibilità di mettere in pratica le competenze acquisite e di dimostrare le qualità necessarie per diventare un vero professionista. Tutto questo”, aggiunge Banca Fideuram, “grazie anche a meccanismi gestionali, studiati appositamente, che aiuteranno i giovani a costruirsi un proprio portafoglio clienti”.

E a chi rispetta il percorso di crescita, è assicurato un reddito minimo mensile. La rete di Intesa Sanpaolo non è l’unica. “Possiamo dire che anche da noi incentivi e stimoli non mancano”, dichiarano per esempio da FinecoBank. Che propone un’iniziativa per l’individuazione e la preparazione delle nuove leve. “Noi riteniamo che sia fondamentale favorire il ricambio nella professione della distribuzione finanziaria attraverso adeguati percorsi di inserimento e formazione dedicati alle giovani leve”, aggiungono da FinecoBank. Nella sostanza, la banca diretta del gruppo UniCredit propone dal 2009 il Progetto Giovani. Obiettivo, selezionare giovani di età non superiore ai 35 anni. “Le proposte di lavoro dipendente sono spesso più ambite”, ammettono dalla banca, “ma il lavoro del promotore finanziario è molto interessante e adatto a chi vuole essere imprenditore di se stesso”. La banca prevede dunque una selezione, con un’attenzione particolare per i neolaureati in discipline economiche, percorsi online sul sito web, materiale didattico e giornate d’aula. “Al superamento dell’esame per l’iscrizione all’Albo dei promotori finanziari e al momento dell’inserimento nella nostra rete”, conclude FinecoBank, “offriamo ai nuovi pf un ‘welcome bonus’”.

Ai giovani volenterosi è riservata una terza offerta di formazione. Si tratta del master in family banking che la Corporate University di Banca Mediolanum propone insieme con la Business School del Politecnico di Milano. La durata è di un anno (vedasi box a pagina 5). Il costo, tolte le eventuali borse di studio, è di 11.900 euro. Al master si affianca il portale www.familybanker.it, dedicato al reclutamento, dove gli interessati – senior e junior – possono inserire i propri dati. Anche Finanza & Futuro apre la selezione sia a senior già iscritti all’Albo che a neofiti. “A questi ultimi”, ricordava di recente a BLUERATING l’amministratore delegato Armando Escalona, “offriamo la formazione e li accompagniamo all’esame”. Per finire, Azimut Consulenza ha lanciato un progetto di formazione, chiamato New Generation, per i figli dei propri financial partner. Scopo, fornire le competenze tecniche e relazionali per svolgere la professione di pf.

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