Posta del pf, banche italiane in cerca di capitali dopo lo stress test dell’Eba

Dopo i risultati definitivi dello stress test dell’Eba per le cinque maggiori banche tricolori, saranno necessari 15,37 miliardi di euro di mezzi freschi entro il 2012 (circa 600 milioni di euro più delle stime di ottobre). Se Intesa Sanpaolo tira definitivamente un sospiro di sollievo (grazie a un coefficiente patrimoniale Core Tier 1 già oltre il 9% richiesto), UniCredit sottolinea che il maggior aumento (7.974 milioni contro i 7.379 milioni di ottobre) non cambia la tabella di marcia delle operazioni in programma (aumento da 7,5 miliardi e ristrutturazione dei 3 miliardi di “cashes”, computabili all’80% come capitale primario) destinate a portare il Core Tier 1 al 9,4%. C’è poi chi vede confermata la richiesta di nuovi aumenti dopo quelli di inizio anno e parla di metodologia che avrebbe prodotto risultati non omogenei e di operazioni che rischiano di indurre una stretta sul credito, come nel caso di Ubi Banca (per cui la richiesta di mezzi freschi cala da 1,48 a 1,39 miliardi), Banco Popolare (che passa da 2,81 a 2,73 miliardi) e Mps (per cui la richiesta sale da 3 a 3,26 miliardi). Oltre a varie conversioni di prestiti obbligazionari, per evitare nuovi aumenti i tre istituti sembrano tentati dall’ipotesi di procedere a qualche cessione o nuova alleanza. Mps punta alla cessione “di parte del patrimonio immobiliare non strumentale” e alla “valorizzazione delle fabbriche prodotto, anche attraverso joint venture con i principali operatori del settore”, mentre Saviotti vorrebbe cedere il 19% di Agos Ducato. Le reti di promotori di tutti i gruppi non si toccano, ma qualche novità nelle strategie commerciali non è da escludere.

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