Ora anche Fitch prepara le cesoie per l’Italia

Lo spauracchio ora ha un altro volto. Dopo il declassamento di due gradini da parte di Standard & Poor’s, ora anche Fitch punta i riflettori sul debito italiano, annunciando un possibile taglio di rating entro fine gennaio. L’avvertimento è stato lanciato dal senior director top business and relationship management di Fitch Italia, Alessandro Settepani, a margine di un’audizione alla Camera.

“Sicuramente le misure introdotte dal governo italiano sono utili, serie e credibili, ma fino a quando i tassi resteranno alti c’è un problema di costo del rifinanziamento. Tutto questo è un fattore chiave”, ha spiegato Settepani. E in merito alla troppa influenza delle agenzie di rating sui mercati europei e alle possibili misure correttive che potrebbero prendere le istituzioni contro di esse, l’esperto ha spiegato che “c’è un confronto aperto e serrato, sicuramente non siamo preoccupati, dobbiamo spiegare bene quello che facciamo alle autorità. Preoccupazioni non ce ne sono”.

Intanto l’ultima mossa di S&P viene definita “incoerente” dal direttore generale del Tesoro per la gestione del debito pubblico, Maria Cannata. “Contrariamente a quanto i gufi del mercato stanno dicendo la situazione del debito non è esplosiva e rimane sotto controllo anche se certamente non migliora” spiega il dirigente del Tesoro “ma dire che con un decennale al 7% tutto è a rischio non è corretto”. L’auspicio è che nei prossimi mesi possa tornare la voglia di investimento nei titoli di Stato italiani.

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