Il risparmio gestito tra ricchi e poveri

Che fine farà il risparmio gestito? Bella domanda. Se la pongono in molti dopo le recenti e continue crisi di borsa, dopo i dati sempre meno entusiasmanti della raccolta. Il dibattito è accademico, anche perché il risparmio gestito rappresenta oggi una delle poche (se non l’unica) occasione per un investitore privato di potersi rapportare con successo al mercato finanziario, ma è interessante. Intanto, secondo alcuni, il mondo del risparmio gestito è sempre più destinato a dividersi in due: da una parte i detentori di grandi patrimoni, dall’altra i piccoli risparmiatori. I primi saranno (come già sono) dei clienti-cedola; i secondi dei clienti-polizza.

A far la differenza sono i costi di gestione e di raccolta che, con le performance attuali, ma anche con quelle attese da qui a qualche anno, non consentono grandi svolazzi. Mezzo milione di euro in gestione rende, al gestore, tra i 2 mila e i 3.500 euro all’anno. Quanto possono rendere 10 mila euro di un piccolo risparmiatore?

E allora per il gestore è poco conveniente occuparsi con dedizione del grande cliente, figuriamoci del piccolo cliente. I clienti-cedola, sostanzialmente, investono le loro risorse finanziarie con un concetto molto simile a quello della rendita immobiliare: consegnano il loro denaro al gestore e chiedono un rendimento almeno del 4-5%. Di titoli azionari non ne vogliono più sapere e chiedono al gestore di scegliere delle obbligazioni in grado di rendere quello che chiedono.

Poi passa a “riscuotere” una volta ogni tre-quattro mesi. È appunto come se avesse affittato degli immobili e il gestore è nella parte scomoda dell’inquilino. Questi clienti sono quelli che vivono con il loro patrimonio e lo devono far fruttare. Gli altri, i piccoli risparmiatori, quelli che hanno anche 100 mila o 200 mila euro da affidare al gestore non possono avere grandi pretese: 200 mila euro anche al 5% all’anno rendono 10 mila euro con cui al giorno d’oggi non si vive di sicuro. Per di più quei 200 mila euro rendono al gestore poco più di 100 euro al mese. Troppo poco per dedicarci tempo: il tempo è denaro. Così il denaro di risparmiatori con somme i 500 mila euro finisce in gran parte in polizze che comunque rendono e una volta investiti non richiedono poca cura per la gestione. Ci siamo divertiti a tracciare un quadro spietato. Però il dibattito è aperto anche perché il mondo del risparmio gestito è sempre in cerca di soluzioni innovative. Ed è dalle analisi spietate che nascono le idee più originali.

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