Rete in città, più Btp ai piedi del Montebianco

Sebbene regione “ricca”, neppure la Val d’Aosta è rimasta immune dagli effetti della crisi economicofinanziaria mondiale del 2008- 2009, ma sin dalla parte finale di tale biennio ha assistito a una ripresa produttiva che ancora continuava nella prima parte del 2011, ultimo periodo per il quale sono disponibili le analisi congiunturali di Banca d’Italia.

A partire dalla scorsa estate, tuttavia, la congiuntura ha iniziato nuovamente a peggiorare: il quadro è di incertezza sulle prospettive dell’attività produttiva e dei piani di investimento. Nelle costruzioni l’attività è rimasta debole mentre nei servizi, segnali positivi sono giunti dal turismo, con l’aumento degli arrivi di turisti, soprattutto stranieri, e dai transiti di mezzi pesanti nei due trafori internazionali (+7,0 nel caso del traforo del Monte Bianco, +19,8% in quello del Gran San Bernardo). Le vendite nel commercio mostrano, invece, un calo, così come il numero delle imprese attive nel settore del commercio al dettaglio alla fine del primo semestre del 2011 è ulteriormente calato.

In base ai dati forniti da Unioncamere- Movimprese il saldo tra iscrizioni e cessazioni è stato pari a -0,9% (-0,4% nel 2010, -0,8% nel 2009) sul totale delle imprese attive a inizio periodo. Il calo della numerosità complessiva ha interessato anche il comparto del commercio all’ingrosso, dove il saldo tra iscrizioni e cessazioni sul totale delle imprese attive è stato nel semestre pari al – 0,2%. Parallelamente sono diminuiti gli occupati (-1,2% a fine giugno 2011 rispetto ad un anno prima), sia tra gli uomini (-1%) sia tra le donne (-1,4%), esclusivamente tra i lavoratori dipendenti (-3,6%) ed è leggermente aumentato il tasso di disoccupazione, passato dal 4% al 4,8% della popolazione in età da lavoro. Sempre primi sei mesi dello scorso anno, sono cresciuti (+3% rispetto al +2,8% segnato a fine 2010) i prestiti bancari alle famiglie consumatrici, mentre si è registrato un rallentamento dei finanziamenti alle imprese (+1% da +1,5% a fine dicembre 2010).

La qualità del credito è peggiorata per le imprese, mentre è lievemente migliorata per le famiglie consumatrici. Il costo dei finanziamenti a breve termine è salito di 0,4 punti percentuali rispetto a fine 2010 al 5,9%, mentre il tasso annuo effettivo globale (Taeg) sulle nuove erogazioni a medio e a lungo termine è passato dal 3,3% al 3,8%, anche se per i soli mutui relativi all’acquisto di una prima casa il Taeg appariva stabile, al 3,2% (lo stesso valore di fine 2010).

Quanto al risparmio, a fine giugno i depositi bancari presso le famiglie consumatrici e le imprese valdostane, dopo una netta frenata nel 2010, sono calati di un ulteriore 0,2% sui dodici mesi. “In presenza di un incremento dei pronti contro termine – precisa Bankitalia – l’andamento complessivo è riconducibile alla diminuzione delle giacenze sui conti correnti. Alla dinamica di queste ultime si è associata una stazionarietà dei tassi di interesse, rimasti a giugno allo 0,5%”. Il valore delle obbligazioni bancarie in possesso delle famiglie e delle imprese valdostane, misurato al fair value, è invece tornato a crescere (+9,9% a giugno, -0,5% nel 2010).

I titoli depositati presso le banche dalle famiglie valdostane (al netto delle gestioni patrimoniali) alla fine del primo semestre dello scorso anno erano costituiti soprattutto da obbligazioni bancarie (35,2%), da quote di Oicr e da titoli di Stato italiani (23,7% e 20,2% rispettivamente), mentre le obbligazioni non bancarie avevano pesavano il 14,7% del totale e poco più del 6% era rappresentato da titoli azionari. Rispetto alla fine del 2010 gli esperti di Via Nazionale segnalavano un incremento di 1,2 punti percentuali delle percentuali riferite alle obbligazioni bancarie e ai titoli di Stato italiani, mentre appariva in calo l’incidenza delle quote di Oicr e delle obbligazioni non bancarie.

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