Snap crolla in borsa, ma Spiegel può sorridere ugualmente

SNAP CROLLA A WALL STREET – Brutto avvio di giornata a Wall Street per Snap, la società proprietaria di Snapchat che oggi ha presentato la prima trimestrale dopo l’Ipo a 17 dollari per azione e al debutto avvenuto a inizio marzo a 24 dollari a titolo. Al momento infatti Snap crolla a 18,08 dollari per azione segnando un calo del 21,33% dopo aver anche toccato i 17,59 dollari nei primissimi scambi.

DELUDONO RICAVI E CRESCITA UTENTI – A fronte di ricavi saliti a 149 milioni di dollari dai 39,7 milioni di un anno fa, peraltro meno robusto del previsto (il consensus si attendeva 158 milioni), il trimestre si è chiuso con una perdita di 2,31 dollari per azione, nettamente superiore alle attese di mercato (consensus: 19 centesimi). Quel che è peggio, si notano segnali di un rallentamento della crescita, con utenti attivi su base giornaliera in crescita del 36% su base annua a quota 166 milioni, ma solo del 5% (8 milioni) rispetto al precedente trimestre.

SPIEGEL INCASSA 750 MILIONI MA NON DA’ SPIEGAZIONI – Snap ha spiegato il risultato trimestrale con 2 miliardi di dollari di compensi e costi legati all’Ipo, di cui 750 milioni sono finiti in tasca all’amministratore delegato e socio di maggioranza, Evan Spiegel, per aver fatto sbarcare sul listino la società. Spiegel tuttavia nel corso della conference call con gli analisti non saputo dare nessuna spiegazione riguardo al rallentamento notato, né fornito alcuna sul trimestre in corso o sui risultati che si ritiene di ottenere da qui a fine anno o sul fronte dei nuovi prodotti. Un po’ troppo poco per guadagnarsi la fiducia degli investitori.

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