Saxo bank: la Banca centrale svedese taglia i tassi all’1,50%

L’euro si mantiene sopra il livello di 1,31, a cui è arrivato dopo un forte rally durante la sessione americana di ieri. La ragione sottostante è quella di un report non confermato che mostra il piano della Bce di scambiare gli attuali investimenti in bond Grecia per nuove emissioni di bond (L’ammontare dello swap potrebbe essere pari a 50mld di euro). Il report suggerisce che i nuovi bond avranno le stesse caratteristiche dei vecchi, ma noi crediamo che non sarà così: non ci sorprenderemo se più avanti emergerà che i nuovi bond dovranno essere regolati dalla legge inglese invece di quella greca.

Ciò proteggerebbe la Bce da una possibilità di prendere delle perdite forzate se la legge greca cambiasse per integrare le vecchie clausole esistenti in quelle nuove. Ciò potrebbe essere un passo verso la ristrutturazione del debito, tuttavia occorre tenere presente le altre due notizie negative per la moneta unica: 1) se la manovra sarà necessaria, essa avrà il mero scopo di prevenire la scrittura delle perdite in bilancio della Bce; e già che se ne parla, significa che almeno qualche membro della Bce considera questa ristrutturazione una perdita; 2) se questo piano della Bce dovesse essere confermato, potrebbe sembrare che l’istituto centrale europeo abbia ricevuto un trattamento preferenziale, innescando dubbi sulla  un investitore privato che ad unàsubordinazione rispetto al settore privato  certo punto ed inaspettatamente diventa subordinato potrebbe avere un incentivo ridotto nel continuare a detenere il debito greco. Dal punto di vista tecnico, l’eurusd non mostra più una situazione chiara: il biglietto verde ha ceduto terreno all’euro che si è riportato sopra al tasso di cambio 1,3026, spingendosi sopra la media a 21 giorni e addirittura rompendo la diagonale sinistra (tondino nel grafico sopra). Fino a che rimaniamo sopra il livello di 1,3025 è difficile prevedere una forte discesa della moneta unica. Resistenza in area 1,3215.

Come atteso, ieri la Riksbank (Banca Centrale Svedese) ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo all’1,50% dal precedente 1,75%, aggiustando il sentiero dei tassi di interesse a ribasso. A spingere la decisione del ritocco del costo del denaro, vi sono stati gli sviluppi più negativi del previsto sull’economia svedese: forte diminuzione delle esportazioni e bassa inflazione (a gennaio l’inflazione core è scesa a 0,9%). Tuttavia la Riksbank non ha dato segnali di ulteriori tagli di tasso e i tassi repo dovrebbero quindi rimanere invariati a questi livelli fino a qualche tempo nel 2013.

Per ulteriori dettagli sarà necessario aspettare il 29 febbraio quando verrà pubblicato il “minute”. La decisione del taglio di per sé non ha avuto effetti sulla corona norvegese (SEK) poiché era già prezzato e non ha sorpreso gli analisti. Quindi l’andamento del cambio EURSEK sarà guidato ancora una volta dal sentimento di mercato. Ingressi interessanti in vendita possono essere posti sopra 8,90; tuttavia al momento rimaniamo neutrali, ed aspettiamo eventuali rimbalzi da sfruttare in vendita.  Spread BTP-Bund: stamane lo spread è invariato a 368 punti, calcolato sul rendimento del decennale pari a 5,579%. Spinta da una forte chiusura americana, la seduta asiatica termina anch’essa in positivo: Nikkei225 +1,58%, Hang Seng +1,01% e S&P/ASX200 +0,34%. Stesso andamento positivo anche in Europa, malgrado le dimissioni del presidente tedesco Wulff: DAX +0,86%, FTSE100 +0,31%, Eurostoxx50 +0,92%, CAC40 +0,89%, Ibex35 +0,93%, e indice italiano FTSEMIB +0,72% (negozia a 16,489 dopo aver rimbalzato sul supporto di breve periodo, come si vede dal grafico sotto).

 

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