In attesa della LTRO

Oggi assisteremo alla pubblicazione di tre dati macroeconomici abbastanza importanti, sia dall’Europa che dall’America. Si tratta della fiducia dei consumatori dell’area euro, attesa in linea con il precedente -20.2 e di quella relativa all’America, entrambe utili a farci comprendere il sentiment dei consumatori per quanto riguarda la finanza personale, le condizioni del lavoro ed il potere di acquisto percepiti. Oltre a questo verranno rilasciati gli ordini di beni durevoli americani, attesi in forte calo per il mese di gennaio (da +3% a -1%) che ci possono aiutare a comprendere la fiducia ed il grado di rilassatezza, questa volta, tra gli imprenditori che in momenti di tensione solitamente cessano o rallentano gli investimenti in questi beni, dai quali dipende anche il grado di produttività dell’industria in senso lato.

Siamo però pronti ad aspettarci un mercato che potrebbe reagire soltanto nel brevissimo periodo, con aumenti di volatilità che potrebbero palesarsi nel momento in cui ci si vada a scostare dalle aspettative degli analisti, altrimenti, i prezzi continueranno a muoversi per la giornata di oggi sulle attese che domani, trecentosessantaseiesimo giorno dell’anno, verrà avviata la seconda operazione non convenzionale da parte della BCE, che effettuerà una LTRO per ammontari illimitati al tasso dell’1%, andando ad accettare come collaterale quelle attività finanziarie che fino a un paio di mesi fa non ci si sarebbe nemmeno sognati di prendere in considerazione e permettendo così a molte banche di richiedere questi finanziamenti agevolati.

La richiesta stimata parte dai 400 miliardi e arriva fin’oltre i 500, livello intorno al quale ci posizioniamo noi e dovremo stare attenti alla reazione dei mercati di fronte alla pubblicazione della cifra totale richiesta dal mondo bancario. Se di fronte a risultati che superano la LTRO di dicembre dovessimo assistere ad un rafforzamento dell’euro, molto probabilmente staremmo preparando la strada per navigare ancora più in alto rispetto ai prezzi di adesso in quanto non dobbiamo dimenticare che dopo la comunicazione della prima tranche di aiuti il mercato (prendiamo come benchmark l’EurUsd) aveva perso più di quattro figure (la richiesta era stata veramente alta, delineando una forte situazione di pressione sulle banche, che hanno aiutato questo rally negativo andando a depositare gran parte di questi aiuti ricevuti presso la BCE anzichè trasferirli al sistema economico dei singoli Paesi) e che una salita di euro di fronte a forti richieste di liquidità significherebbe una gran fiducia sul fatto che, questa volta, il denaro venga effettivamente trasferito all’economia reale.

Il fatto che i rendimenti sui titoli di stato italiani siano scesi durante l’asta di breve (2.693% per il due anni) ci fa capire come la partecipazione da parte delle banche italiane a questa operazione di rifinanziamento della BCE sarà probabilmente sostanziosa. Passiamo a dare uno sguardo ai cambi con la moneta unica che sembra avere tutte le intenzioni di consolidare la posizione raggiunta a seguito dello strappo rialzista della fine di settimana scorsa. Ci siamo resi conto che il cambio eurodollaro è giunto per due giorni di fila a 1.3480, molto vicino quindi al livello di resistenza suggerito dalla media mobile di lungo su grafico giornaliero, 1.35, coincidente con passati livelli di fine novembre scorso. Come livello di supporto siamo convinti che si debba osservare due differenti livelli: il primo a 1.3375 ed il secondo a 1.3325 (rappresentato dal massimo del cambio negli ultimi mesi, prima della rottura rialzista di giovedì scorso).

La correzione osservata ieri sul cambio UsdJpy ha riportato i prezzi al livello di rottura chiave di 80 figura. Quello che aveva funzionato particolarmente bene come livello di rottura si è dimostrato ora un grande livello di supporto, valido anche per la giornata entrante.  Il cambio EurJpy torna a rallentare i ritmi dopo una settimana di veloce salita. Questo movimento di correzione ha dato modo di individuare un livello di supporto che altrimenti non sarebbe stato possibile ritrovare dato che la salita si è dimostrata molto accentuata e senza interruzioni. Il livello così scoperto si trova ora a 107.30 e quasi coincide con il livello ipotizzato ieri grazie alla media più veloce (21) osservata all’interno di un grafico con candele a quattro ore.

Il cable è, probabilmente tra le major, il cambio più immobile in questi giorni. Questo semplifica il nostro compito di ritrovare livelli utili per la giornata. In questo caso possiamo notare come il supporto di 1.58 figura sia stato confermato, quindi resta valido anche per oggi, mentre il doppio “top” di venerdì e domenica sera, 1.59, rimane livello di resistenza. Uno sguardo rivolto al cambio EurChf ci permette di notare come la tendenza ribassista in atto da una settimana potrebbe essere arrivata al capolinea dato che già da ieri in serata i prezzi viaggiano al di sopra di 1.2050. Fermo restando che per valutare una ripresa strutturale del cambio si dovrà attendere la rottura definitiva di 1.2125, più nel breve potremmo valutare livelli di resistenza a 1.2070-90. Il cambio UsdChf continua a “soffrire” la debolezza del dollaro. Un livello utile per continuare a seguire questa tendenza di fondo è dato, nell’immediato, da 0.90. Concludiamo con il cambio AudUsd che ha fornito una conferma dell’importanza del livello di supporto individuato anche ieri a 1.0750 mentre il livello obiettivo è ritrovabile sul massimo della settimana scorsa a 1.0815.

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