Settimana decisiva per il medio periodo

Grecia che vedrà il grado di partecipazione dei creditori privati allo swap proposto per ufficializzare il salvataggio da parte dei leader europei, cinque banche centrali che decideranno sulla politica monetaria e ben quattro Paesi che rilasceranno i propri report sul mercato del lavoro. Questi i temi scottanti per la settimana che ci troviamo ad affrontare, settimana che comincia con la moneta unica europea ancora sotto pressione nei confronti del dollaro americano e le borse che, questa notte in Asia sono partite male e hanno continuato su questa strada in concomitanza di acquisti di yen giapponese. I giorni più importanti a cui prestare attenzione risulteranno, verosimilmente, giovedì e venerdì in quanto ci saranno la decisione sui tassi da parte della Banca Centrale Europea, che non effettuerà nessuna mossa e di cui si attende con ansia la conferenza stampa, che seguiremo insieme in un analisi dal vivo del mercato (è possibile registrarsi al seguente link: http://forexforums.dailyfx.com/analisi-live-del-mercato-apertura-europa-9-30-america-15-30-e-sessioni-di-trading-live/436254-analisi-live-del-mercato-apertura-europa-9-30-america-15-30-e-trading-live.html)

Draghi dovrebbe recitare una parte che va ad evitare qualsiasi tipo di commento in grado di portare volatilità eccessiva sui mercati e dopo lì operazione di LTRO messa in piedi lo scorso 29 febbraio potrebbe anche decidere di discutere apertamente circa la possibilità di ulteriori tagli di tassi utilizzando l’arma della trasparenza nei confronti dei mercati e degli investitori e spiegano come si vorrà percorrere una strada che prevede una politica di wait and see, prima di prendere qualsiasi altro tipo di decisione. Esiste anche la possibilità che ci si renda pubblicamente disponibili a sostenere ulteriormente l’economia se dovesse rendersi necessario, messaggi che dovrebbero trasmettere una sorta di rilassatezza al mercato, che dipenderà però in larga misura dalla comunicazione che ci arriverà dalla Grecia che, proprio giovedì capirà di che destino dovrà morire, almeno per i prossimi mesi.

Si valuterà infatti il grado di adesione da parte degli investitori privati all’operazione di rinegoziazione dei tassi sui bond ellenici, che dovrebbero vedere un taglio che arriva al 53.5% del valore nominale dei titoli di debito e se una quantità non sufficiente dovesse dichiararsi volontariamente disponibile, scatterebbe il default, con conseguenze veramente pesanti sulla moneta unica europea e con prospettive di rifugio nel dollaro e nell’oro (quest’ultimo scenario cambierebbe le attuali correlazioni in atto, che vedono l’oro salire insieme al rischio ed in concomitanza di discese del dollaro. Infine, i non farm payrolls, che potrebbero portare alta volatilità e ritorno di appetito per il rischio (nel caso in cui la questione greca fosse risolta), mentre forti aumenti del valore del dollaro a livello globale se succedesse quello che nessuno si augura giovedì. Venerdì avverrà anche la decisione ufficiale dei leader europei, che però dipenderà da quello che accadrà il giorno prima.

Venerdì scorso abbiamo visto come la moneta unica stia continuando il percorso di flessione nei confronti del dollaro. Anche la seconda delle percentuali di ritracciamento di Fibonacci, del movimento compreso fra 1.2985 e 1.3485, non è servita ad arrestare il movimento iniziato dal doppio massimo messo a segno l’ultimo giorno di febbraio. Più nel breve, da venerdì pomeriggio, è possibile riconoscere un movimento perfettamente laterale (che assume carattere di rettangolo ribassista) compreso fra 1.3215 e 1.3185: trattandosi di un’ipotesi di figura di continuazione, la massima attenzione va rivolta verso la parte bassa (il supporto a 1.3185) alla cui rottura crediamo possano scatenarsi ulteriori vendite che possano condurre i prezzi a vedere l’ultimo dei livelli indicati dai ritracciamenti di cui parlavamo sopra, 1.3170 per la precisione (il 61.8%). Il percorso del cambio UsdJpy continua a risultare in salita, con delle doverose correzioni temporanee. Questa notte, per esempio, abbiamo visto i prezzi lasciare sul terreno 50 pip. Come sosteniamo dalla settimana passata il percorso del dollaro continuerà a risultare in aumento sino a che il supporto chiave di 80 figura reggerà (in effetti oggi sembra piuttosto lontano come riferimento e sembra più sensato affidarsi a 81.10).

La correzione vista sul UsdJpy ha condotto in calo anche l’EurJpy, sino a raggiungere il minimo di riferimento degli ultimi dieci giorni di scambi. Parliamo di 107.30 che, nonostante sia stato superato per qualche pip stanotte, sembra poter rappresentare il livello di indicazione della ripresa di una tendenza negativa per la moneta unica. Eventuali livelli obiettivo, in caso di calo, potrebbero essere inizialmente rappresentati da 106 e 105.15. Venerdì abbiamo tutti quanti notato come il livello di supporto chiave di 1.59, sul cable, non abbia retto alla ripresa del dollaro. Ciò che appare un valido consiglio, per la giornata entrante, è di prestare la massima attenzione al successivo livello di supporto, 1.58 figura (da cui ci separano poco più di 10 pip). Passano i giorni e non accenna a variare la situazione tecnica del cambio EurChf. La tendenza negativa sembra stia perdendo forza a favore di una ripresa della moneta unica che potrebbe verificarsi una volta che sarà confermata la rottura del primo 1.2080 e del secondo, nonché più importante, 1.2125. Il cambio UsdChf fornisce certamente più spunti, data l’erraticità delle ultime settimane. Per le prossime ore crediamo sia da considerare ulteriormente il livello di resistenza che si trova a 0.9150, così come il supporto che è stato confermato alcune volte dal 20 febbraio scorso a 0.9090.

Concludiamo con un aggiornamento sul cambio AudUsd che, però, in realtà lascia spazio a poche interpretazioni originali. Siamo, infatti, da un mese confinati all’interno di una configurazione a rettangolo compresa fra 1.0840 e 1.0610 e sino a che non assisteremo ad una fuoriuscita da questi livelli non è presente una ripresa del trend. A proposito, la conferma di questa figura si avrà, come già detto in precedenza, con la rottura della parte alta così da permettere ai prezzi di giungere nuovamente su 1.10.

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