Livelli tecnici interessanti

Ci svegliamo questa mattina con i prezzi in consolidamento, dopo le forti prese di profitto che venerdì, prima della chiusura dei mercati, hanno fatto invertire pesantemente rotta a molte quotazioni. La salita più importante dal punto di vista tecnico ce l’ha mostrata il petrolio, che rotto il livello di 106.30 è riuscito a riportarsi nel giro di qualche ora sui prezzi abbandonati lo scorso 9 marzo, consolidando durante queste prime ore della settimana sotto 108.00.

Una rottura a rialzo di 108.50 potrebbe essere scatenante e determinare nuovi tentativi di raggiungimento di 110.00 dollari al barile, mentre per quanto riguarda eventuali scenari correttivi a ribasso, soltanto una rottura di 107.50 potrebbe far accelerare i prezzi (nel brevissimo prestare attenzione anche a 107.75 potrebbe essere interessante per delle prime rotture a caccia di stop. Anche l’oro ha mostrato delle belle reazioni, che hanno riportato i prezzi sotto 1,670.00. In area 1,665.00 passano tutti i punti più importanti precedenti, individuabili su un grafico orario, oltre che la media mobile a 100 periodi e questo ci suggerisce di attendere chiusure di candele almeno di 4 ore sopra gli ultimi minimi prima di prendere posizionamenti a rialzo, che potrebbero far rivedere il 1,680.00.

Situazione delicata anche per il dollar index, che dopo aver perso più di 50 punti e aver consolidato sopra il livello di  9,960, sembra essere ancora pesante con la possibilità di farci vedere un rally oltre i 9,950 punti nel caso in cui dovessero essere rotti i minimi della notte. Dal punto di vista macroeconomico oggi sarà una giornata priva di qualsiasi tipo di evento, avremo dunque la possibilità di valutare il sentiment degli operatori per chiarire le idee sulle eventuali continuazioni di prese di profitto o meno, idee che potrebbero rivelarsi valide per allungare gli orizzonti temporali di analisi alla settimana.

Il finale di settimana passata ha cambiato un po’ le carte in tavola, specialmente se analizziamo all’eurodollaro. Osservando, infatti, un grafico orario abbiamo notato come la tendenza ribassista che insisteva sino dal famoso doppio massimo di 1.3485 (visto a fine febbraio) sia stata interrotta proprio venerdì, ridando un minimo di speranza per una ripresa della moneta unica. Sino a dove, però, potrebbe arrivare questo inizio di inversione? In realtà un primo obiettivo è già stato raggiunto: parliamo, infatti, di 1.3190, livello ricorrente nelle ultime settimane e perfettamente coincidente con la prima delle percentuali di ritracciamento di Fibonacci del movimento in calo compiuto da 1.3485 sino a 1.30. Se i prezzi dovessero oltrepassare questo livello l’euro si troverà a fare i conti con la seconda delle percentuali (1.3250 sul 50%). Il livello di negazione di questa tendenza in ripresa è posizionato a 1.3115.

Non cambia la situazione del UsdJpy e quanto visto venerdì può essere ripreso fedelmente anche per la giornata entrante.
La lateralizzazione dei prezzi, avvenuta a seguito di una forte tendenza in ripresa, ha favorito l’individuazione di due livelli precisi: un supporto a 83.15, dal quale nel breve dipende la tenuta del movimento impulsivo, e 83.75, dove transita la tendenza negativa degli ultimi tre giorni di scambi. Alla fine il cambio EurJpy è giunto sino a 110 superando anche, per la verità, di qualche pip il livello di resistenza. La tendenza positiva che ha avuto origine il 7 di marzo scorso suggerisce un livello di supporto dinamico posizionato a 109.30. Anche il cable ha subito un drastico movimento, venerdì, di inversione rispetto al trend negativo in atto. In un solo colpo è stato così allontanata l’area di supporto posizionata a 1.56 figura ed superata la trendline negativa che, anche in questo caso, aveva origine a cavallo tra febbraio e marzo. Rotta la fase di congestione di breve, in cui il cambio si trova da venerdì pomeriggio, l’obiettivo a rialzo si trova a 1.5880.

Il cambio EurChf è rientrato nel “noioso” movimento laterale prossimo a 1.2050, allontanando di nuovo le speranze per una salita della moneta unica a breve. C’è da sottolineare però come i livelli che erano validi prima dell’exploit di mercoledì, rimangono validi anche per i prossimi giorni. Troviamo 1.2075-80 come prima resistenza e un’area compresa fra 1.2125 e 50 come seconda. Non fa eccezione, alla ripresa contro il dollaro, il dollaro australiano. La tendenza negativa è stata interrotta giovedì con conferma di tenuta venerdì. Oltrepassata l’area di congestione che abbiamo individuato a 1.0550, vediamo ora i prezzi viaggiare in direzione della successiva 1.0660.

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