Euro ancora forte

Ne parlavamo proprio ieri durante un nostro corso di formazione. La moneta unica europea continua a mostrare stati di forza relativa contro il dollaro americano, pur continuando ad arrivare notizie negative dal Vecchio Continente. Le ultime riguardano i titoli di stato italiani e spagnoli. Dopo la questione greca infatti (dove sappiamo cos’è successo) le domande che hanno cominciato a porsi gli operatori riguardano il rischio contagio ad altri Paesi dell’eurozona ed il termometro in grado di misurare questo pericolo è rappresentato in larga misura dal mercato obbligazionario (anche da quello dei derivati sui CDS, anche se il primo rimane più indicativo dopo le incertezze sul funzionamento dei Credit Default Swap) ed esso ci ha mostrato il decennale italiano salire sopra il 5% ed i rendimenti spagnoli toccare i massimi da più di un mese a questa parte, il che ci sta indicando che le pressioni sull’area euro stanno tornando e questo potrebbe in qualche modo pesare sul sentiment di mercato, che potrebbe non aprirsi completamente al rischio così da mostrarci ancora forti aumenti di volatilità in una direzione e nell’altra, senza tuttavia rompere livelli importanti di medio periodo.

EurUsd
La sezione di analisi tecnica si apre con l’eurodollaro che mostra una continuazione della tendenza positiva mostrata sino da giovedì scorso, fornendo anche qualche conferma di livelli interessanti del passato. La trendline inclinata positivamente, che sostiene la moneta unica da sette giorni esatti, suggerisce per oggi un primo livello di supporto dinamico a 1.3215 e sino a che questo livello non sarà oltrepassato, seppur non sia effettivamente molto semplice fare trading di questi giorni, la preferenza dovrebbe continuare ad essere per un posizionamento lungo. I più attenti si saranno resi conto che c’è un secondo livello di supporto, che si trova a 1.3190 (statico questa volta) ma che purtroppo, pur limitando un’eventuale calo della moneta unica, si trova già oltre l’interruzione del trend positivo. Abbiamo poi potuto notare come 1.3290 sia ancora da considerare come forte livello di resistenza statica: questo livello, oltre ad essere stato sfiorato ieri, rappresenta il precedente massimo dell’8 marzo scorso.

UsdJpy
Dopo il tentativo di rompere il massimo precedentemente toccato, abbiamo assistito ad un rapido deprezzamento del cambio UsdJpy. Questo movimento chiarisce come il livello che si trova poco al di sopra di 84 figura possa rappresentare una bella sfida per il cambio e dare il via ad un ulteriore movimento di apprezzamento. Tecnicamente, però, è anche vero che un movimento come quello mostrato ieri potrebbe essere considerato come una figura di inversione (doppio massimo) e portare ad un’inversione dei prezzi più accentuata. Per capire se effettivamente si tratti di questo non c’è altro modo che attendere e vedere se la trendline di lungo, che parte da inizio febbraio, sarà interrotta. Per avere un’idea, questa transita nei pressi di 82.70.

EurJpy

Il cambio EurJpy continua a rimanere prossimo a 110 figura, rispettando il livello come supporto in queste ultime ore. Si può notare infatti, su grafico orario, una serie di candele in avvicinamento ed una di superamento di qualche pip. L’aspetto che complica un po’ la situazione del cambio è la rottura (almeno di qualche pip) della trendline positiva che sino dal 6 di marzo accompagnava la salita. Vedremo nelle prossime ore se questa rottura sarà confermata da un’escursione a ribasso oltre il supporto di 110, viceversa, la tenuta nelle prime ore della mattina sarà da interpretare come segale positivo.

Cable
La fortissima volatilità del cable, di ieri, ha portato solamente ad una conferma di quello che è il livello di supporto statico più interessante, 1.5820-25. Alla stessa misura abbiamo avuto conferma di 1.5915 come resistenza, per cui l’idea potrebbe essere di cercare di sfruttare l’area che si è venuta così a creare sino a che dovesse essere rotta e portare ad un aumento di volatilità.

UsdChf

Dopo il calo incominciato la settimana passata, il cambio UsdChf sta mostrando una maggiore tranquillità e, di fatti, si muove compreso fra 0.9150 (confermato da due massimi di ieri ed il giorno prima, oltre che dal transito della media di lungo su grafico orario) ed il doppio minimo di 0.9075 (quasi perfettamente coincidente con quello visto l’8 marzo scorso).

AudUsd
Il dollaro australiano continua a mostrare debolezza contro il biglietto verde. È stato di nuovo oltrepassato il livello di supporto di 1.0475 e sembra che non resti che attendere che i prezzi giungano all’altro livello suggerito dalle percentuali di ritracciamento di Fibonacci: il 50%, 1.0360, del movimento positivo compreso fra il minimo di dicembre a 0.9870 ed il doppio massimo di 1.0845, di fine febbraio.
 

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