Posta del pf: Duemme sgr, innesco di una nuova partita di risiko?

Le ultime voci in materia di risiko finanziario italiano vorrebbero i quattordici fondi immobiliari di Duemme sgr ormai nel mirino da Idea Fimit sgr (gruppo De Agostini). La società, nata dalla fusione tra Fimit sgr e First Atlantic Real Estate, sotto la guida di Massimo Brunelli appare in cerca di nuove prede con cui consolidare il panorama delle società di gestione immobiliare italiane e avrebbe ormai superato le concorrenti Prisma sgr e Sorgente sgr, interessate a mettere le mani su un patrimonio immobiliare valutato attorno ai 900 milioni di euro.

Se Brunelli centrerà l’obiettivo, Idea Fimit sgr vedrebbe aumentare di un 10% il proprio patrimonio immobiliare, arrivando così a un passo dalla soglia dei 10 miliardi di euro. La cosa che sembra incuriosire qualche nostro lettore, che ci chiede conferma della possibilità che l’operazione vada in porto, è che Duemme sgr fa capo a Banca Esperia, private bank controllata pariteticamente da Mediobanca e Mediolanum di cui lo scorso anno si era ventilato il possibile consolidamento sotto Piazzetta Cuccia attraverso l’uscita dal capitale della società di Ennio Doris. Così qualche lettore di Bluerating vede nella possibile cessione dei fondi immobiliari di Dueemme Sgr solo un primo passaggio intermedio in previsione dell’uscita della società di Doris dalla partnership con Piazzetta Cuccia, ipotesi già circolata lo scorso anno dopo una battuta con cui il fondatore di Mediolanum nell’escludere una cessione aveva precisato: salvo che non venga presentata un’offerta “significativa”.

Che finora non sembra essere stata avanzata né da Mediobanca (coinvolta in numerosi dossier di peso, da Fondiaria Sai a Rcs Mediagroup) né da altri intermediari, in un mercato dove i venditori potenziali continuano ad apparire di numero superiore agli eventuali acquirenti e le valutazioni di poco superiori a livelli “distressed” (ossia da saldo). Chissà però che l’operazione Duemme sgr, rimettendo in moto il risiko, non possa portare a novità anche su questo fronte nei prossimi mesi, approfittando anche dell’abbondante liquidità iniettata nel sistema dalla Bce e per il momento parcheggiata nei caveau dell’Eurotower o impiegata in operazioni di “carry trade” per sfruttare il differenziale di interesse tra il costo della provvista e il rendimento dei titoli di Stato. Come sempre in questi casi, è inutile al momento cercare conferme presso i diretti interessati o provare ad azzardare stime e valutazioni che rischiano di essere ancora una volta clamorosamente smentite dai fatti, eppure qualche operatore negli ambienti finanziari di Milano già si spinge a ipotizzare ulteriori e ancora più clamorosi sviluppi nell’arco dei prossimi 12-24 mesi, complice un mercato del risparmio gestito sempre più concorrenziale nel quale un effetto “valanga” non può più essere completamente escluso.

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