Livelli di breakout

Dal momento che dal punto di vista macroeconomico non ci sono grosse novità da riportare ed il sentiment di mercato continua ad essere mosso dall’avversione al rischio e dai momenti in cui questo si trasforma in propensione all’acquisto di attività rischiose, vogliamo concentrarci sui livelli tecnici anche di borse e commodities questa mattina.

Partiamo però prima dal DJ FXCM Dollar Index. Come sappiamo, esso è composto da un paniere di quattro valute (eur, jpy, aud e gbp) che quotano contro dollaro e riflette la forza o la debolezza del biglietto verde a livello globale, andando a comprendere al suo interno 3 monete che accolgono circa il 50% dei volumi mondiali sull’fx e dell’australiano che riflette l’andamento di diversi fattori economici legati anche alle commodities.

Esso ieri ci ha mostrato come il dollaro sia stato venduto in mattinata sulla salita delle borse, mentre siano cominciate i riacquisti a metà giornata, utilizzando la liquidità che usciva dalle posizioni di rischio (le borse hanno chiuso in territorio negativo). Ci troviamo ora al cospetto di 9,950 punti e possiamo individuare in 9,935 il livello che deve essere rotto per portare a rivedere i minimi di ieri a 9,000.

Le aree di resistenza si posizionano nei pressi di 9,965 e fino a quando questi due livelli non dovessero essere rotti si prospetta una fase di accumulazione come quella vista durante la nottata. Gli obiettivi possibili in caso di rottura a ribasso (guardando un grafico orario questa sembra essere la strada preferita per la mattinata) sono ritrovabili sui minimi di ieri, come detto, ovvero a 9,985 se guardiamo il lato alto di mercato. Se diamo uno sguardo allo S&P500 troviamo in 1,410.0 il punto di supporto principale da seguire ed in 1,415.0 la resistenza. In caso di rottura di questi livelli possiamo aspettarci degli aumenti di volatilità nell’ordine dei 5 dollari e tenendo conto della volatilità vista ieri, possiamo aspettarci anche qualcosa di più, senza però superare i 10.


Ci stiamo concentrando su livelli di rottura in quanto in fasi di mercato come quella attuale (tutto su e tutto giù il giorno dopo per sintetizzare) ci sembrano essere le strategie operative più promettenti. Il Ftse Mib che ieri ha chiuso a 16,490 sembra poter mostrare un’apertura in ribasso, ma le possibilità che si tenti di richiudere il gap sembrano esserci, per cui concentriamoci su 16,440 come livello di supporto e curiamo 16,525 come resistenza. Per quanto riguarda petrolio e oro, ci troviamo di fronte ad una situazione interessante, specialmente se pensiamo al primo dei due. Qui infatti la volatilità è andata restringendosi ed ora ci restituisce 107.00 come livello di potenziale rottura a rialzo e 106.50 come supporto che se rotto può aprire la strada verso 106.20, che rappresenta un supporto più importante. Una sua rottura potrebbe determinare delle discese importanti verso i minimi di breve. Il metallo giallo ha intrapreso una strada correttiva ieri che potrebbe esaurirsi in area 1,670.00 (livello raggiungibile se si rompe 1,673.00), mentre per assistere a risalite occorre superare 1,682.50. Passiamo ora al mercato valutario.

EurUsd

A seguito della rottura di lunedì, la moneta unica continua a trovarsi in un momento di forza rispetto al dollaro. A sostegno di questo trend rialzista, incominciato il 15 marzo scorso, troviamo l’area statica di supporto poco al di sotto di 1.33 (1.3290 per l’esattezza) a cui nelle prossime ore si aggiungerà il transito della trendline inclinata positivamente. L’altro livello a cui guardare, in giornata, è il livello di massimo che è compreso fra il massimo di lunedì e di ieri, circa 1.3375, oltre il quale si aprono le porte per il raggiungimento del doppio massimo di 1.3485.

UsdJpy
Il dollaro ha dato un segnale di rottura a rialzo ieri, portandosi oltre 83 per la prima volta da una settimana, senza però poi consolidare quanto fatto. Anche in questo momento, per esempio, ci troviamo al di sotto dell’importante livello statico. In un quadro grafico piuttosto laterale, ma incerto, la miglior idea sembra di osservare la fuoriuscita dal range che i prezzi coprono da tre settimane, quindi attendere 82 figura oppure 84.15.

EurJpy

Il cambio EurJpy è andato molto vicino, ieri pomeriggio, a mostrare una perfetta figura di doppio massimo raggiungendo 111.25 rispetto al 111.40 di riferimento. La tendenza nel breve appare ancora positiva e suggerisce di prestare attenzione alla tenuta di 110.30 come supporto per favorire un nuovo tentativo di raggiungere il massimo precedente.

GbpUsd
Molto interessante il movimento del cable di ieri, che ha raggiunto con estrema precisione il massimo precedente, poco al di sotto di 1.60 (che è anche massimo da metà novembre scorso). Nessun livello è più importante di quest’ultimo per portare ad una continuazione del trend positivo che, con qualche scossone, procede da metà marzo. Il primo, naturale, obiettivo si trova a 1.6075 ed è indicato dal massimo storicamente più vicino (11 novembre 2011).

UsdChf

Davvero preciso il movimento del dollaro, nei confronti del franco, in atto da due giorni. Si è venuta a creare un’area di resistenza di breve a 0.9050 che trova obiettivo, una volta rotta, su 0.9075 e 0.91, livello in grado di anticipare una ripresa ulteriore del biglietto verde.

AudUsd
Procede ancora bene la tendenza di indebolimento del dollaro australiano, incominciata ad inizio mese. La parte alta del canale che seguiamo da giorni, ieri passante a 1.0550 è stata impensierita per qualche minuto, salvo poi con grande precisione permettere un profondo storno dei prezzi (più di una figura). Stando così le cose non vi è ragione di cambiare strategia, quindi: continuare a seguire questo percorso di calo sino a che non sarà rotta la linea passante per 1.0535 (in calo ovviamente ogni giorno) e attendere un’eventuale rottura della linea inferiore passante a 1.0290 (oggi probabilmente inutilizzabile) per vedere se vi sarà un’ulteriore tenuta o questa volta assisteremo ad una rottura.

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