No ai posizionamenti di medio periodo

Ci stanno arrivando conferme di come gli investitori a livello globale non appaiano ancora pronti a concentrarsi sull’analisi macroeconomica pura per prendere posizionamenti strategici sui vari mercati. Certo, ci verrebbe da dire, i problemi e le variabili che potrebbero influenzare ancora l’andamento della congiuntura sono talmente numerosi che nessuno è ancora pronto a rischiare nulla, d’altronde lo sappiamo che il mercato (che per quanto riguarda il valutario si muove per circa il 70% del tempo in laterale) ‘può portare grossi benefici (o al contrario grosse perdite) nel momento in cui parte un movimento direzionale, che va a spostare sostanzialmente gli equilibri di medio periodo intorno ai quali si svilupperanno i momenti di congestione e questo è un rischio che deve essere evitato, in quanto poco prevedibile e gestibile. Molto meglio, secondo gli operatori, concentrarsi sul breve periodo ed affidarsi all’analisi dei livelli tecnici più importanti per prendere decisioni di investimento. E anche quando passiamo al macro, la concentrazione degli attori di mercato è rivolta alla politica monetaria dei diversi Paesi, piuttosto che sui dati rappresentativi degli andamenti economici. Con gli emergenti e la Cina che sembra abbiano la rotta disegnata e già scontata dagli analisti, le altre economie degne d’attenzione risultano essere in una situazione da “mal comune mezzo gaudio” che non è in grado di farne preferire una all’altra mentre a livello di decisioni critiche e non convenzionali a sostegno dell’economia, da speculare (a livello di analisi) ce n’è e questo sembra essere il vero market mover del momento, che probabilmente potrà continuare ancora per diverso tempo. Dal meeting dell’Ecofin che si è tenuto durante il week end i ministri finanziari hanno in sostanza confermato la volontà di aumentare il firewall europeo, ma dal ministro tedesco sono arrivati ammonimenti secondo i quali non sarà sufficiente questo per ridare fiducia agli investitori, ma serviranno riforme strutturali serie in grado di veicolare la fiducia di imprese, consumatori ed investitori.

EurUsd
Osserviamo il cambio eurodollaro, grazie ad un grafico con candele a 4 ore, per notare come passino i giorni (5 di trading esatti) ed il livello più importante da oltrepassare sia stato confermato di nuovo. Ieri sera in apertura del mercato abbiamo assistito ad un tentativo, infatti, di rompere 1.3370 salvo poi vedere un ripiegamento dei prezzi. Questo punto sembra rappresentare ancora il livello più interessante per fare del trading sull’euro: ancora una volta con un metodo di breakout che approfitti di una rottura e dell’ipotetico tentativo di raggiungere il precedente doppio massimo di 1.3485, visto un mese fa.

UsdJpy
Il dollaro ha recuperato terreno, nei confronti dello yen, riportandosi oltre quella linea di tendenza negativa che stava insistendo sin da metà marzo. Il prossimo livello che avrà da affrontare sarà 83.35, senza contare che il più interessante si trova sul doppio top di marzo. 84.15, oltre il quale crediamo siano posizionati parecchi ordini di acquisto.

EurJpy
Passato in un baleno 110, venerdì, il cambio EurJpy trova ora una naturale area di resistenza che si va a posizionare sui precedenti massimi degli ultimi dieci giorni di scambi. Pensiamo all’area di 111.30-45 che, al pari di EurUsd e UsdJpy, potrebbe rappresentare una buonissima occasione di continuazione.

GbpUsd
Il livello di resistenza statica individuato a 1.60 è stato oltrepassato venerdì anche se, bisogna ammettere, che non abbiamo assistito alla volatilità che pensavamo potesse portarci a vedere 1.6085. I prezzi ancora oggi si trovano intorno alla rottura. La trendline inferiore, particolarmente inclinata positivamente, regge bene e data la sua coincidenza con il livello di supporto statico sembra essere l’unico livello di riferimento affidabile per oggi: passa a 1.5915.

EurChf
Il cambio eurofranco, pur senza essersi mosso molto in termini assoluti, sta continuando a fornire segnali negativi. Venerdì abbiamo assistito all’avvicinamento del livello di supporto chiave di 1.2030 e la vicinanza odierna non lascia ben sperare per un cambiamento di rotta. Crediamo non manchi molto ad un intervento, per lo meno verbale, della SNB dato che la rottura di 1.20 innescherebbe un tal movimento ribassista da portare a qualche figura in poco tempo.

AudUsd
Dispiace essere ripetitivi sul cambio AudUsd, ma sino a che non asseteremo ad una rottura del preciso trend ribassista che seguiamo da più di un mese, crediamo che la soluzione migliore sia di utilizzarlo con continuità. A 1.0485 passa oggi la parte alta del canale, con la quotidiana coincidenza con la media mobile a 100 periodi su grafico con candele a 4 ore. La parte bassa è fuori portata per oggi, dato che il livello dinamico indicato si trova a 1.0230.

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