Posta del pf: Allianz, commenti critici o pura invidia?

A volte viene il sospetto che si celi un pizzico di invidia dietro a qualche commento fin troppo sprezzante, indipendentemente dal nome della società o del manager che suscita simili reazioni. Così, dopo che nelle scorse settimane alcuni lettori avevano trovato “un po’ sospetti” i numeri di dicembre del gruppo Azimut e dopo che i numeri di Allianz avevano destato perplessità in chi trovava che non potesse essere vera “consulenza” una raccolta netta di “228.000 euro pro capite annuo, 19.000 euro al mese, 951 euro per die…” nel 2011 (dati non corretti, dato che la rete guidata da Giacomo Campora ha chiuso il 2011 con circa 420-430mila euro di raccolta netta di “gestito” pro capite, pari a 35mila euro al mese ossia circa 1.750 euro al giorno), la stessa Allianz suscita nuove critiche dopo i dati di gennaio, che ha visto la raccolta netta pro capite a 25.650 euro nel gestito a fronte dei quasi 11.400 euro di raccolta netta negativa nell’amministrato. Dati su cui ha pesato il calo della raccolta assicurativa, che stagionalmente è più forte a fine anno che non a gennaio. Eppure, qualche lettore scrive, con una neppure velata ironia: “Si riparte con le performance, ovviamente da inizio anno.

Quelle del 2011…”. Più volte analizzate e presentate per Allianz come per tutte le principali reti italiane (i dati pro capite li abbiamo citati poche righe sopra, quelli assoluti parlano di asset under management pari a 24 miliardi di euro, una raccolta netta di 1,35 miliardi circa e una raccolta netta Vita nuova produzione di 1,70 miliardi). Altri lettori proiettano il risultato di gennaio sull’intero anno e calcolano “14.700 euro in un mese a testa, cioè ‘ben’ 177.240 euro in un anno”. Per poi ironizzare: “Forza, comprare portafogli sul mercato”. Ma commettono un errore grossolano nel non tener conto del peso della stagionalità sui risultati di mesi come dicembre o gennaio (meglio sarebbe, se proprio si volesse, fare una proiezione di un periodo più ampio, di almeno tre mesi per esempio, che pure non potrebbe tener conto di arrivi e partenze all’interno della rete e dei relativi flussi di capitali in entrata e in uscita). Conclude un altro lettore: “Finché ci sarà Campora, questa rete è destinata a chiudere.

O fate gli assicuratori e blindate il portafoglio (50% della raccolta in assicurativo) o il pf non mangia. Secondo me, nei prossimi mesi molti pf usciranno da Allianz”. Ci sfuggono alcuni nessi logici: una rete che ha alle spalle uno dei maggiori gruppi assicurativi al mondo non dovrebbe proporre prodotti assicurativi? E a prescindere dalle scelte commerciali, la selezione dei pf si suppone fatta in modo da far corrispondere il profilo di chi entra alle necessità del gruppo, e non sembra imminente una “fuga” di promotori. Il futuro è imprevedibile, ma qui basta argomentare meglio le critiche, se non si vuol essere tacciati d’invidia.

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