Saxo Bank: quando la politica deprime l’euro

Ecco la view dei mercati da parte di Saxo Bank:

Secondo il rapporto dell’Fmi i fondi dell’istituzione con sede a Washington potranno essere estesi per ulteriori 430mld di dollari; anche la Cina vuole contribuire nella misura almeno pari a quella del Giappone (60ml di dollari) per ragioni politiche. Tali numeri non sono stati ufficialmente confermati e perciò l’Fmi non dovrebbe pubblicizzarli troppo. Ad ogni modo, credo che la decisione dell’incontro di aumentare ulteriormente i fondi non sia un buon segnale per gli sforzi europei a difesa di possibili fallimenti periferici: durante il weekend, infatti, è emerso il fatto che l’Fmi ha raggiunto il limite della sua capacità finanziaria. Anche politicamente, i paesi con un entrata pro capite più bassa rispetto ai paesi periferici europei (es. India, Indonesia, Malaysia etc.) cercheranno di aumentare il proprio peso (quindi rappresentanza) all’interno del FMI e auspicheranno ad una maggiore influenza.

Nuovi problemi politici sono venuti a galla: il governo olandese ha fallito nelle trattative con gli alleati (iniziate lo scorso 5 marzo) per un piano di austerità di 16 mld poiché il leader dell’estrema destra xenofoba Geert Wilders si è opposto aprendo la strada alle elezioni anticipate.  Nel 2011 il deficit pubblico olandese ha raggiunto i 28 mld di euro, circa il 4,7% del PIL. Il dato segna un miglioramento rispetto al 5,1% del 2010 ma resta molto al di sopra della norma europea del 3%. Tutto ciò mette a rischio la tripla A del Paese e quindi lo spread con la Germania è salito notevolmente passando da circa 50 a 71,5 punti base. Ma le notizie politiche arrivano anche dalla Francia, dove i risultati del primo turno delle presidenziali di ieri hanno mostrato il socialista Hollande in testa con il 28,63% contro il 27,08% del presidente Sarkozy. Anche se si tratta di un numero non definitivo perché mancano ancora i voti all’estero, il risultato parziale ha trascinato a ribasso i mercati europei. In questo scenario, la moneta unica non può che essere oggetto di vendita e così l’euro è passato da 1,3209 a 1,3134 in poche ore. Osservando le posizioni speculative dei trader IMF, si nota come le posizioni short euro siano ancora aumentate la scorsa settimana, dopo che i rendimenti sul decennale spagnolo hanno superato il 6%.

 

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