Banche Centrali e Cina market mover

Il dollaro americano ha lasciato sulla strada parecchi punti contro tutte le major e le commodity currencies, dopo che Ben Bernanke ha lasciato la porta aperta ad un nuovo piano di Quantitative Easing. Queste vendite sono ancora riconducibili al ritorno per l’appetito per il rischio in grado di crescere di fronte a nuove potenziali immissioni di liquidità, facendoci capire come gli investitori siano davvero attenti a qualsiasi prospettiva di politica monetaria, il vero market mover che può essere considerato di medio periodo e che è guardato a vista dagli operatori, da qualche mese a questa parte.

Anche i dati macroeconomici iniziano a ricoprire un’importanza sempre maggiore, ma a livello di analisi, a parte qualche raro caso essi non sono ancora in grado di impartire una direzione precisa al mercato. Partendo dai primi, questa settimana assisteremo alle riunione della Reserve Bank of Australia, che potrebbe, stando a quanto comunicatoci nelle due scorse riunioni, tagliare i tassi di interesse dal 4.25% al 4.00% (alcuni analisti stimano un taglio di 50 punti, ma noi crediamo che la prima strada sia quella giusta). Il dollaro australiano ha mostrato una forza davvero importante, raggiungendo come vedremo quasi il livello di 1.0500.

Di fronte ad un taglio di 25 punti base potremmo assistere ad un classico movimento di buy the rumor, sell the news, con correzioni che potrebbero comunque non far partire un trend di breve a ribasso in quanto i valori nominali offerti rimangono tali da far sì che i tassi reali possano comunque offrire buoni rendimenti. Se il taglio dovesse essere di 0.50 bp, la correzione potrebbe risultare più profonda. Giovedì invece sarà il turno della BCE, sulla quale saranno puntati gli occhi degli operatori dopo il taglio del rating spagnolo, ma avremo tempo durante la settimana per parlare di questo. Sul fronte dati, ne verranno rilasciati di importanti dalla Cina con i due PMI (manifatturiero stanotte e non manifatturiero mercoled’ì notte) che saranno in grado di portare volatilità sul mercato ed in caso di buoni dati saranno favorevoli al rischio, mentre dagli Stati Uniti verranno rilasciati i non farm payrolls, attesi negativi e che potrebbero portare volatilità, ma anche di questo, ne parleremo in settimana.

EurUsd
Per quanto concerne l’EurUsd, abbiamo visto un bel recupero dopo l’apertura in forte ribasso che abbiamo visto sugli azionari venerdì, che ha trascinato con sé la moneta unica. Dopo il test di 1.3150 si è verificato il guadagno di una figura ed ora ci troviamo a consolidare intorno al livello di 1.3250. Il trading range della notte ci restituisce 1.3230 e 1.3265 come punti da sfruttare con eventuali break out, con obiettivi che possono andare rispettivamente a 1.3175 e 1.3300, livelli che identificano il canale rialzista all’interno del quale ci stiamo muovendo da un paio di stettimane. Una rottura di uno dei due livelli ultimi porterebbe ad aumenti di volatilità in grado di far raggiungere 1.3100 o 1.3375

UsdJpy
Il UsdJpy ha rotto il minimo di 80.30 toccato a metà aprile e conferma la forza del movimento ribassista partito a metà marzo. 80 figura diventa ora il livello raggiungibile e che verrà messo alla prova come supporto. In caso di sua tenuta, non ci aspettiamo risalite oltre 80.75, mentre se esso dovesse saltare (consideriamo 79.70 data la presenza di molti stop sotto la figura per considerare definitiva la rottura) aprirebbe la strada a verso 79.30 e 78.50 (time frame di analisi 4 ore).

EurJpy
L’EurJpy si trova per l’ennesima volta al test di 106.00. Rotture a ribasso di 105.75 ci porterebbero a 105.00, mentre in caso di sua tenuta, un ritorno verso 107.00 potrebbe essere possibile. Intorno a questo livello passano infatti le medie mobili esponenziali a 21 e 100 periodi, che continuano ad essere impostate al ribasso. Inoltre la presenza di un doppio livello di massimi fa sì che l’impostazione rimanga ancora ribassista.

GbpUsd
La sterlina contro il dollaro americano sta mostrando una forza veramente disarmante, confermando il perfetto trend rialzista partito il 16 aprile e raggiungendo quota 1.6290. Possibili delle correzioni tecniche che potrebbero evolversi secondo due scenari. Il primo vede l’appoggio sulla EMA21, che in casi di forti aumenti di volatilità molto spesso riesce a funzionare come linea di supporto dinamica (1.6255), il secondo invece prevede la tenuta della trendline passante sopra 1.6200. Il passaggio a rialzo di 1.6320 potrebbe aprire le danze verso 1.6450 (4 ore).

UsdChf
Movimento che continua ad essere speculare rispetto all’EurUsd per il UsdChf, che potrebbe puntare i minimi verso 0.9050 nella mattinata. Se rotto, 0.9020 potrebbe rappresentare un livello di primo arrivo, con 0.9000 come supporto di medio periodo principale. Un ritorno sopra 0.9080 farebbe riprendere fiato fino a 0.9125.

EurChf
No comment sull’EurChf, nessun rumor sulla SNB e situazione ancora di forte attesa. 1.2030 livello di resistenza che potrebbe ridare un po’ di fiato ai prezzi.

AudUsd

Raggiunto e passato 1.0450, siamo quasi arrivati al pull back della trendline di lungo periodo che accompagna i prezzi da ottobre 2011 e che passa per 1.0500. La EMA21 sta funzionando molto bene come supporto dinamico mentre 1.0475 rappresenta il livello di resistenza.  Attenzionae a questa notte, decisione sui tassi, come detto, previsto un taglio.

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