Saxo Bank: mercato dei cambi guarda alla Bce

Ecco la niew sul merato forex da parte di Saxo Bank

I dati negativi sull’indice della produzione manifatturiera nell’eurozona e sulla disoccuppazione hanno continuato a portare pressione sulla valuta unica che ha continuato l’effetto del 1maggio quando l’indice Ism americano aveva contrariamente sorpreso positivamente, facendo innescare il movimento a ribasso (infatti con un Ism statunitense a 54.8 contro 53 atteso, le aspettative di un QE3 si sono alleviate). La discesa si è conclusa nell’area 1,3120 ed il prossimo supporto psicologico si trova ad 1,30 dollari per unità di euro. Dipenderà meramente dalla Bce se testare o meno tale area: oggi vi sono infatti rumors secondo cui la Bce taglierà il tasso durante l’incontro che si terrà oggi alle 13:45. Un taglio porterebbe probabilmente ad un ulteriore indebolimento del tasso di cambio eurusd che, in tal caso, potrebbe auspicare ad un target in area 1.2975.

Dal punto di vista tecnico-operativo, una distanza minima tra il costo di re-finanziamento (1%) e il tasso di depositi (0,25%) deve essere mantenuta e sarà difficile che la Bce possa abbassare a 0% il tasso remunerativo dei depositi. Tuttavia, se non viene annunciato alcun taglio del tasso (che a mio parere può avvenire), la ripresa dell’eurusd non sarà sostanziale, ma piuttosto moderata: i partecipanti al mercato che credono in una politica attiva della Bce, saranno delusi dall’insufficienza e dalla superficialità con cui la crisi nell’eurozona viene gestita. Una cosa è chiara: ulteriori misure non convenzionali come un’altra operazione Ltro a 3 anni o la ripresa di interventi sul mercato dei bond per i paesi periferici non sono previste durante l’incontro di oggi.

Pertanto sarà importante non solo il livello del costo del denaro, ma anche la conferenza delle 14:30 del governatore Mario Draghi: i rischi sono asimmetrici poiché sia dal punto di vista fondamentale che tecnico vi è più spazio al ribasso che al rialzo.

GBP
La sterlina ha raggiunto i nuovi massimi dell’anno ieri e sembra che non voglia fermarsi ancora. Il grilletto che ha fatto scattare il movimento rialzista è stato il dato second tier pubblicato ieri che ha visto l’indice Pmi inglese salire a 55,8 dal precedente 54; anche i dati sul settore immobiliare sono migliorati. La moneta inglese si è apprezzata notevolmente contro diverse valute, in particolare l’euro, raggiungendo il valore del tasso di cambio sterlina euro a 0,8120 che ora apre la strada verso il minimo di 0.8067 registrato nel luglio 2010.

Dollaro austrialiano
L’altro ieri la Rba (Banca Centrale Australiana) ha tagliato il tasso di interesse di 50 punti base, portandolo così da 4,25% a 3,75%. Il taglio ha parzialmente sorpreso gli analisti che in gran parte si aspettavano un taglio di soli 25 punti base, anche se alcuni si aspettavano già un ritocco di 50pb. La mossa è arrivata poiché la crescita economica e l’inflazione sono considerabilmente diminuiti negli scorsi mesi. L’aussie (dollaro australiano) è andato sotto pressione contro numerose altre valute. In particolare audusd è sceso nuovamente sotto la media dei 200 giorni a 1.0357. In questa configurazione tecnica ribassista, il prossimo supporto da sfidare si trova in area 1.0247.

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