Forex: investitori guardano alle elezioni in Grecia

Ecco la view sui mercati forex di Saxo Bank Italia

EUR
La settimana si sta concludendo con un tentativo di appetito al rischio in attesa delle elezioni in Grecia del weekend: il tasso di cambio eurusd ieri è riuscito a superare a rialzo il livello di 1,26 e stamane sembra si mantenga sopra. Tuttavia non credo in questo rally: ricordiamoci anche la settimana era iniziata con un salvataggio delle banche spagnole, che invece di calmare i mercati ha portato massicce vendite in Europa,mantenendo intatte le posizioni ribassiste sulla moneta unica. Alla fine gli investitori non vogliono aprire nuove posizioni prima di conoscere il risultato delle elezioni che si terranno domenica 17 giugno. Il risultato delle elezioni in Grecia dovrebbe essere disponibile solo lunedì mattina, anche se esse termineranno alle 16:00 (CET).
Nel frattempo non mancheranno le proiezioni degli exit poll. Siccome si prevede una differenza di pochissimi voti, l’annuncio dei risultati potrà non essere immediato. Qualsiasi comunicato sulla discussione che i ministri delle finanze europee terranno domenica sera dovrebbe, quindi, essere trattato con cautela.  Il fatto che il sentimento sia leggermente migliorato stamane viene giustificato dal comunicato di alcuni ufficiali del G20 su reuters, circa la preparazione di un intervento coordinato delle banche centrali per stabilizzare i mercati finanziari attraverso l’utilizzo di nuove misure di liquidità atte a prevenire la caduta dell’attività di prestito.

Ma concentriamoci sullo scenario che si può avere post weekend. Chiaramente non è un voto sull’euro per la Grecia. Ciò che scopriremo questo weekend sarà il partito che si siederà al tavolo con gli ufficiali dell’eurozona a rinegoziare e quanto difficile sarà per loro non fare errori con la Spagna, per la situazione simili in cui essa si troverà. Secondo me ci sono due probabilità su tre che lo scenario del weekend sia negativo per l’euro, se dovesse vincere Syriza o non dovesse essere formata alcuna coalizione. Se invece vincesse il partito ND, potremmo assistere ad un rally della valuta unica, che contro il dollaro potrebbe spingersi fino a 1,2750-1,28.

Ma, lasciatemelo sottolineare, queste sarebbero zone perfette di vendita: il focus passerà presto sul problema spagnolo e la capacità europea/locale di risolvere tale problema. Il miglior consiglio, in questi casi, è quello di rimanere neutrali durante il weekend per essere pronti con la liquidità a entrare in posizione nel trend o domenica sera dopo l’apertura, oppure lunedì mattina appena i risultati verranno ufficializzati, ma a voi la scelta di rimanere in posizione (in tal caso analizzate bene la massima perdita che sareste disposti a supportare e quindi utilizzate uno stop). In caso di vittoria del partito ND, la linea rossa in area 1,2820 dovrebbe mantenersi inviolata; mentre in caso di vittoria di Syriza, il supporto di 1,2410 costituisce il livello di accelerazione del biglietto verde. Inutile analizzare l’indicatore tecnico di fronte ad un evento politico imminente.

 

Stamane il governatore Draghi ha parlato a Francoforte. Il presidente ha ribadito che la Bce continuerà a garantire liquidità alle banche, se servirà, ma ha affermato che in questo momento per rafforzare la crescita della zona euro è cruciale la crescita. Non solo, l’ex governatore di Bankitalia ha aggiunto che è sempre più necessario il sostegno politico. Per Draghi le decisioni politiche sono ora diventate predominanti rispetto a quelle monetarie in merito agli strumenti da utilizzare.
Riporto qui sotto i principali commenti:

·        perdita di fiducia delle imprese. Declino dei prestiti rispetto al 1° trimestre

·        questione crescita è cruciale

·        obbiettivi Ltros sono stati ampiamente raggiunti

·        abbiamo bisogno di riforme finanziarie, fiscali per mantenere stabilità prezzi

·        Bce vede miglioramenti nelle condizioni di finanziamento sui mercati per le banche

·        nessun rischio inflazione nei Paesi della zona euro; attese di inflazione rimangono solidamente ancorate

·        Bce continuerà a garantire liquidità se necessario. Cruciale crescita e integrazione

 

JPY
La Banca Centrale del Giappone (BOJ) si è riunita questa notte per decidere la politica monetaria che ha visto mantenere il tasso invariato allo 0%. La notizia importante è che la BOJ ha deciso di non estendere il programma di acquisto di bond e quello del credito. Quest’ultima notizia è la motivazione per cui si è mantenuta la domanda di yen ieri: meno QE significa valuta più forte. Di conseguenza, sul mercato del forex il cambio USDJPY scambia attorno al livello di 79. Non ci sono segnali di rallentamento della forza dello yen (per il momento), nonostante le dichiarazioni di Tokyo di settimana scorsa quando espressamente è stato detto che una valuta nipponica così forte non è desiderata (con particolare riferimento alle implicazioni sulle esportazioni). Tali affermazioni, secondo gli operatori, non significano che la BOJ sia pronta ad attuare ulteriori misure di stimolo all’economia nell’immediato. Forse bisognerà attendere quell’intervento coordinato delle banche centrali di cui si è parlato ieri nelle sale operative? La BOJ probabilmente cerca collaborazione per garantire l’efficacia di un intervento.

 
GBP

La Banca Centrale d’Inghilterra (BOE) e il governo sono pronti a supportare l’economia britannica con ulteriore liquidità. Per supportare l’offerta di prestiti, la BOE vorrebbe emettere un prestiti con una scadenza di 3 o 4 anni a tassi inferiori, come il governatore King e il cancelliere Osborne hanno annunciato ieri. Un programma di questa natura potrebbe essere avviato nelle prossime settimane. In seguito a tali dichiarazioni la sterlina non è stata in grado di apprezzarsi, e molti analisti si chiedono come mai. Il mio pensiero al contrario è: perché avrebbe dovuto? Il mercato delle valute non ama particolarmente QE. E ovviamente sorgono altre domande sulla modalità di prestito che uscirà da lì. Inoltre, la situazione in eurozona si sta deteriorando: l’Eurozona è tra i partner più importanti per la Gran Bretagna. Se le misure che verranno attuate si propongono anche lo scopo di stabilizzare il sistema bancario inglese, anche questa non sarebbe una notizia positiva per la sterlina. Concludendo, le misure di ulteriore liquidità non dovrebbero per nessuna ragione supportare la sterlina nel breve periodo, e perciò non ci aspettiamo alcun re-test della figura di 0,80 contro EURGBP per un po’ di tempo. Anche GBPUSD potrebbe mantenere inviolata l’area di resistenza di 1,56 (soprattutto in caso di vittoria del partito di sinistra in Grecia). Pertanto, dal punto di vista tecnico sul grafico cable (GBPUSD) si nota la possibilità di un downside fino a 1,52 fino a che ci manteniamo sotto 1,56.

 

 

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