Forex: eurodollaro a piccoli passi

Ecco la view del mercato forex da parte di Saxo Bank

EUR
Ieri per la seconda volta in sei settimane la Grecia è andata alle urne: i partiti più importanti Nea Dimokratia (ND) e Syriza hanno ottenuto più voti rispetto alla volta precedente (si veda grafico sotto), ma a vincere è stato ND. Quindi il presidente greco Karolos Papoulias chiederà al leader di ND, Antonis Samaras, di formare un governo già da oggi. Probabilmente dovrebbe emergere una coalizione stabile con Pasok (e ciò sarebbe ideale per il mercato forex, soprattutto l’eurusd). Tuttavia, il leader di Pasok, Evangelos Venizelos, non sta facilitando le cose a Samaras: egli preferisce un governo che includa anche Syriza. A mio parere quest’ultimo assetto sarebbe difficile, seppur non impossibile, poiché il partito Syriza respinge le misure di austerità che sono state imposte alla Grecia come condizione del salvataggio.

Come anticipato venerdì nella mia newsletter, l’EURUSD è stato in grado di beneficiare solo moderatamente della vittoria di ND. I leader Samaras e Venizelos hanno un massimo di tre giorni per trovare un accordo. Rimangono positive le speranze nell’Europa: il segretario Guido Westerwelle ha suggerito ieri sera un’estensione dell’obiettivo di deficit che implicherebbe anche un più ampio aiuto economico. Nel frattempo la cosa certa è che la Grecia, dopo le elezioni di ieri, ha evitato la sospensione dei pagamenti del salvataggio. Cercando di stimare il comportamento del tasso di cambio eurusd nelle prossime ore, si può dire che l’ottimismo prevale. Se le negoziazioni  tra ND e Pasok si concretizzano bene, allora il guadagno della moneta unica (50 pips dalla chiusura di venerdì) è destinato a durare e forse ad estendersi. Tuttavia non mi aspetto possa superare l’area di 1,30 poiché non vi sono solo le difficoltà in Grecia, ma anche quelle spagnole che presto torneranno sulle prime pagine dei giornali. I primi venditori sono collocati nell’area 1.2.750-1.2830, con degli ordini stop che si trovano sopra 1,2850. Per trovare compratori, invece, bisogna superare a ribasso l’area di 1.2647 per spingersi verso 1.2585 e poi un livello più importante 1.2515.

JPY
Poiché il sentimento di mercato non è cambiato in una propensione al rischio credibile, le perdite sullo yen nella seduta asiatica sono state limitate. Di conseguenza USDJPY è salito verso un’area importante nuovamente: se dovessero continuare le vendite dello yen, però, la rottura a rialzo di 79,91 aprirebbe la strada per ulteriori guadagni. Al contrario, fino a che il cambio si mantiene sotto quel livello, rimane il downward momentum che, se dovesse aumentare, porterebbe il ministro delle finanze e la BOJ ad intervenire. Ma saranno in grado di attuare un intervento autonomo? Non ho la risposta, ma aprire una posizione corta su USDJPY sarebbe troppo rischioso.

 Valute emergenti
Ci sono altrettanti moderati movimenti sulle valute emergenti. Quando diminuiscono le incertezze le valute EMEA tendono ad apprezzarsi, tuttavia si può notare come la lira turca (TRY) non sia stata in grado di registrare guadagni (se confrontata con le altre valute emergenti). Sembra sorprendente che la lira sia stata in grado di guadagnare solo mezzo punto percentuale rispetto ad un rand (valuta del Sud Africa) che ha fatto registrare un +1.5%. Le prossimità geografiche della Turchia alla Grecia devono aver giocato un ruolo importante; inoltre la lira si era già apprezzata considerevolmente durante i giorni della settimana passata e quindi i livelli attuali stanno le stanno facendo perdere momentum. Nei prossimi giorni vi è in agenda la decisione della banca centrale (giovedì) che potrebbe generare segnali durante la conferenza stampa (non tanto dal tasso che dovrebbe rimanere invariato).

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