Promotori finanziari, le incognite dopo il taglio di Moody’s

A UN PASSO DALLA SPAZZATURA – Nella notte Moody’s ha deciso di tagliare di due scalini il rating sui titoli di Stato italiani, portandoli a Baa2 da A3 e mantenendo l’outlook negativo. È la seconda volta nel giro di cinque mesi che la scure di Moody’s si abbatte sull’Italia, dopo il declassamento di febbraio. Ora il giudizio del nostro Paese è ad appena due punti sul livello junk, quello cioè dei titoli spazzatura.

SEGNALI DI EROSIONE E POLITICA INCERTA – Tra le motivazioni, gli esperti dell’agenzia puntano il dito sul deterioramento delle condizioni economiche della zona euro, con Atene ancora a rischio uscita e un possibile contagio per gli altri Paesi periferici. Nonostante le misure e le riforme varate dal governo Monti, la crescita economica stenta. E le elezioni politiche che si avvicinano non contribuiscono a dare sicurezza.

OGGI L’ESAME DEI BTP -  Dopo l’asta di Bot di ieri, intanto, oggi il Tesoro cercherà di piazzare sul mercato il nuovo Btp triennale con scadenza a luglio 2015, con un’offerta tra i 2,5 e i 3,5 miliardi di euro. A questo si aggiunge la cifra – che potrebbe raggiungere gli 1,75 miliardi complessivi – delle riaperture dei tre Btp off the run settembre 2019, marzo 2022 e agosto 2023. Il tutto con un fardello in più sulle spalle: la nota di Moody’s.

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