La fine di un’era

PUNTO DI NON RITORNO – L’avvento di internet verso la fine degli anni novanta ha stravolto le regole. Si pensava che i tempi sarebbero stati più rapidi ma oggi, dopo oltre dieci anni, siamo vicini al punto di non ritorno in cui tutto muta anche nel settore bancario. Lo dimostrano i grossi cambiamenti che sta attraversando il settore e le strategie di molti istituti bancari. L’epoca in cui i clienti si vestivano bene e andavano a parlare con il “Direttore” di una filiale bancaria con un mix di ammirazione e riverenza sono ormai finiti. Per farsi un’idea precisa basta sostare qualche ora in una filiale bancaria e osservare il traffico di clienti.

FILIALI DESERTE – In molti casi, a parte all’apertura, le filiali sono desolatamente vuote e la frenesia di un tempo è un lontano ricordo. Oggi molti direttori chiamano per cercare di raccogliere qualche migliaia di euro da investire nelle obbligazioni della banca o per ricordare che il conto è scoperto di qualche centinaia di euro e occorre rientrare al più presto. Con un contesto difficile quale l’attuale e con i mutamenti sociali ed economici che stiamo vivendo, non ha senso oggi per un istituto investire nell’apertura di uno sportello bancario e la maggior parte di quelli esistenti sono a rischio estinzione. I costi sono molto alti, i ricavi sempre più limitati e le richieste della clientela sempre più forti in termini di prodotto e servizio. L’epoca in cui i clienti andavano fisicamente in banca non esiste quasi più, esattamente come sta succedendo per i concessionari di auto, le agenzie di viaggi e inizia ad accadere anche nel settore del largo consumo e dei beni fisici (arredi per la casa, vestiti, ecc..).

TUTTA LA BANCA IN UN CLICK – Moltissime persone trovano un’assoluta e inutile perdita di tempo andare in banca anche perché tutte le operazioni possono essere fatte tranquillamente a casa sul divano con un click. In alcuni casi risparmiando anche soldi. Questo processo è naturalmente destinato a crescere in contemporanea con l’arrivo delle nuove generazioni e gli sviluppi della tecnologia. L’unico dato incerto è legato alla velocità con cui questo fenomeno travolgerà tutto e tutti. Allo stato attuale risulta però logico pensare che fra 10 anni massimo la metà degli attuali sportelli bancari non esisterà più con la conseguente modifica dell’urbanistica di molte città italiane che si troveranno ad avere un sacco di spazi liberi che magari saranno occupati da nuove formule di distribuzione che oggi ancora non immaginiamo.

UNA RIFLESSIONE SUL FUTURO – Tutti coloro che  lavorano oggi in uno sportello bancario e hanno meno di cinquantacinque anni dovrebbero riflettere bene sul futuro della loro professione e cercare di non farsi trovare impreparati. Il mercato ha già la risposta, basta aver voglia di rimettersi in gioco e uscire dai soliti schemi bancari che spesso frenano la creatività e finiscono per limitare molti. La professione del consulente vero, colui che va a casa anche il sabato dai clienti e gli assiste in modo preparato e qualificato nella gestione vera dei loro investimenti aiutandoli ad affrontare l’oggi e il domani sarà la professione del futuro. Lo spazio di crescita è enorme. Certo è un lavoro diverso, non si resta alla scrivania a guardare la porta o il PC e non si finisce alle 17 di lavorare ma è quello che serve. Per chi lo capirà (in fretta) il futuro sarà roseo anche perché la gestione del patrimonio è un mestiere che le banche, nonostante abbiamo il 92% del mercato, non hanno mai dimostrato di saper fare. La risposta è dentro ognuno di noi. Rimanere sulle proprie posizioni può essere rischioso.

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