Fisco, finché l’imposta va: tutte le tasse del 2012

TASSAZIONE SULLE RENDITE FINANZIARIE – Il 2012 che si avvicina al termine è stato un anno molto intenso per risparmiatori, promotori e intermediari finanziari italiani, e non solamente per gli alti e i bassi dei mercati sia azionari sia obbligazionari, ancora alle prese con l’incerto evolversi del quadro macroeconomico, della crisi del debito sovrano europeo e della possibile caduta nel “baratro fiscale” statunitense, ma anche e soprattutto per le numerose novità in materia fiscale che hanno colpito il risparmio tricolore. Tre, in particolare, i provvedimenti che è utile ricordare. Anzitutto, il nuovo regime di tassazione delle rendite finanziarie, entrato in vigore il primo gennaio e che prevede l’applicazione di un’aliquota unica del 20% a quasi tutti gli investimenti (rimangono esclusi i titoli di Stato e gli strumenti equiparati, come i Buoni postali, tassati al 12,5%).

LA MINIPATRIMONIALE – Poi c’è la “minipatrimoniale”, presentata sotto le mentite spoglie di un’imposta di bollo “proporzionale” su tutti i prodotti finanziari e non soltanto su quelli contenuti nei “dossier titoli”, pari allo 0,10% sul valore dei prodotti finanziari (con un tetto massimo, per il solo 2012, di 1.200 euro), che però prevede un minimo annuo di 34,20 euro e dunque è superiore allo 0,10% per tutti gli importi inferiori ai 34.200 euro (soglia di pareggio che scenderà da gennaio, per effetto dell’innalzamento dallo 0,10% allo 0,15% del “bollo”, a 22.800 euro).

L’IMU – Ultimo ma non meno importante, la riproposizione di un’imposta patrimoniale, l’Imu, che ha rivoluzionato in molti casi i calcoli di convenienza per coloro che finora hanno preferito investire nel mattone. Rispetto alla “vecchia” Ici (che prevedeva un’unica aliquota pari allo 0,6% della base imponibile), l’Imu prevede due aliquote differenti, una agevolata pari allo 0,4% per la prima casa e allo 0,76% per tutti gli altri immobili, con la facoltà per i Comuni di variare (in più o in meno) fino allo 0,20% l’aliquota della prima casa e fino allo 0,3% l’aliquota degli altri immobili.

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