Saxo Bank: “Torniamo alla realtà: l’euro è spacciato”

EURO SPACCIATO – “Dopo la mia intervista su Bloomberg, intitolata “l’Euro è spacciato”, ho ricevuto moltissime domande da parte dei clienti e degli altri giornalisti: va davvero così male? È davvero colpa dell’Euro? Come andrà a finire? Come ci possiamo proteggere? Quando accadrà? Sì, ritengo che la situazione nell’Eurozona sia veramente molto negativa e che la fonte principale dei problemi sia l’euro”. Questa è l’opinione espressa da Lars Seier Christensen, cofondatore e ceo di Saxo Bank.

CASTELLO DI SABBIA – “Introdotto senza alcuna base solida, l’euro non è altro che un castello di sabbia. Non esiste un’economia o una politica fiscale comune, il supporto pubblico è in calo e l’impatto dell’Euro su produttività e competitività è stato devastante per la maggior parte dei partecipanti. Mancano semplicemente le basi per una valuta comune e la volontà di affrontare le conseguenze delle sue alterazioni, quale il trasferimento dei pagamenti ai paesi in perdita e i bond comuni, è praticamente inesistente”.

LA FINE DELL’EURO – “Alla fine l’euro dovrà finire e con ogni probabilità, la fine non sarà ben strutturata, ma un processo caotico e distruttivo. Come potrà tale disastro incidere sui vostri investimenti? Sarà una situazione veramente molto difficile. Porterà anche una riduzione della libertà personale e finanziaria in Europa, perché verranno messe in atto misure irrazionali per cercare di evitare l’inevitabile. Quindi, state molto attenti a fidarvi di depositi o schemi pensionistici dei governi che possano in qualche modo bloccare il vostro denaro”.

TITOLI DI STATO – “Le regole verranno molto probabilmente modificate a vostro svantaggio una volta finite le opzioni finanziarie per i governi europei. Attenzione ai titoli di stato: avranno un netto calo dal punto di vista del valore e probabilmente saranno ristrutturati in gran parte dell’Eurozona. Pagherete tasse ancora più alte. E dovranno essere trovati dei capri espiatori, quindi aspettatevi che altre banche affondino e che si diffonda odio verso i mercati finanziari”.
 

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