Workshop Ambrosetti, Roubini promette: quest’anno sarò meno catastrofico

IL TWEET CHE FA NOTIZIA“Valerio, quest’anno sono meno pessimista”. Lo ha anticipato in un tweet a Valerio De Molli, managing partner di The European House-Ambrosetti, a ridosso del Workshop annuale al via oggi (qui il programma), Nouriel Roubini, docente ed economista statunitense nato 55 anni fa da una famiglia di ebrei iraniani (qui la notizia precedente). Negli anni, il professor Roubini si è fatto una nomea: quella di “doctor Doom”, cioè di “dottor Catastrofe”, per le sue previsioni sempre cupe. La fama di “Cassandra” dell’economia Roubini se l’è guadagnata avendo previsto la crisi del debito immobiliare esplosa nel 2007 negli Stati Uniti e le sue penose conseguenze sul sistema reale di tutto il mondo. Forse, dunque, è il suo annuncio la prima notizia del Worshop Ambrosetti, che inizia oggi e si chiude domenica 8 settembre a Cernobbio, sul lago di Como (qui la storia del Workshop).


AL WORKSHOP AMBROSETTI
– Tre anni fa, nel 2010, The European House-Ambrosetti, che ogni anno organizza l’evento, e la Roubini Global Economics, società di analisi guidata proprio dal celebre economista, siglarono un accordo strategico di partnership che, si disse, “consentirà a The European House Ambrosetti e a Rge di mettere a fattore comune la propria rete di relazioni e le proprie competenze di ricerca, previsione e analisi per fornire ai propri clienti la migliore interpretazione possibile delle prospettive di sviluppo dei mercati e delle opportunità offerte dall’economia globale al fine di assicurare soluzioni professionali innovative, uniche ed efficaci”.

LE PREVISIONI DEL 2011
– L’anno seguente, sempre a Cernobbio, Roubini sostenne che la crescita dell’economia statunitense era “in stallo” e che, se anche la Fed avesse deciso di intervenire con altre misure di alleggerimento quantitativo, il loro effetto sarebbe stato limitato. Non solo. Disse anche: “nelle economie avanzate c’è più del 50% di probabilità che nei prossimi mesi si possa avere una ricaduta in recessione, e questo è dovuto principalmente al fatto che sono finite le munizioni per stimolare l’economia. Anche qualora la Fed decidesse di varare una terza manovra di quantitative easing, cosa che io reputo alquanto probabile (la manovra è poi arrivata nel 2012, n.d.r.), l’effetto positivo sui mercati durerà pochi giorni, se non si avranno dati positivi sul fronte della crescita”.

LE PREVISIONI DEL 2012
– Nel settembre del 2012, Roubini dichiarò: il 2013 sarà come quest’anno e non vedo ancora un’uscita dal tunnel. Poi affermò che con tutta probabilità la Grecia sarebbe uscita dall’euro nei successivi 12-18 mesi. Ora 12 mesi sono passati, aspettiamo i prossimi sei. Sull’Italia pronosticò che “il governo che uscirà dal voto di febbraio proseguirà la linea Monti. Prevedo una grande coalizione che porti avanti la linea di austerità e di riforme strutturali dell’attuale esecutivo oppure un governo di centrosinistra, che di sicuro è il più indicato per una soluzione di continuità, magari portando nella squadra di governo qualche tecnico già al lavoro con Mario Monti“.

ALLA PROVA DEL 2013 – Quest’anno il Workshop di Cernobbio si svolge praticamente in contemporanea con il G20 di San Pietroburgo, mentre i leader mondiali si interrogano sulla Siria e i leader italiani litigano sul futuro del governo Letta e di Silvio Berlusconi. Nell’area euro, secondo la Bce (che ha appena lasciato i tassi allo 0,5%, n.d.r.), “la crescita è tornata positiva nel secondo trimestre dopo sei negativi” e i dati più recenti “confermano l’atteso graduale miglioramento”. Il Pil americano nel secondo trimestre è cresciuto del 2,5%, più delle stime iniziali e delle attese degli analisti, e qualche buona notizia è arrivata anche dall’occupazione. Dal Giappone timidi segnali di ripresa spingono alcuni a parlar bene della Abenomics. Un grosso merito, certo, va all’azione delle banche centrali. Ma a rileggere le previsioni di Roubini degli anni scorsi, non ci lamentiamo troppo: poteva andare molto peggio.

@MariaPaulucci1

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