Piazza Affari chiude in calo, tra petrolio in rialzo e banche sotto esame

DIETRO FRONTE DEGLI INDICI SUL FINALE – Seduta a corrente alternata per Piazza Affari, con indici che dopo essere rimasti in rialzo sino oltre le 15.30 perdono terreno nelle ultime due ore di scambio e chiudono in calo. Il Ftse Mib cede infatti lo 0,58%, così come il Ftse Italia All-Share, mentre il Ftse Italia Star segna -0,51% a fine giornata.

UNIPOL CORRE, SOFFRE UNIPOLSAI – Tra le blue chip, perdono oltre il 2%, nell’ordine, FinecoBank (-2,13%), Banca Generali (-2,4%), Ubi Banca (-2,84%) e UnipolSai (-2,92%), che sconta anche l’annunciato riordino delle attività assicurative all’interno del gruppo Unipol, che invece con un +2,57% è la migliore tra le maggiori capitalizzazioni di Piazza Affari. Bene anche Brembo (+1,99%) , Italgas (+1,65%) e Prysmian (+1,42%).

PETROLIO ANCORA IN RIPRESA, FITCH ANALIZZA LE BANCHE – Tra i temi della giornata, oltre all’ulteriore recupero del petrolio (col Wti che a New York si porta sopra i 45,5 dollari al barile e il Brent che a Londra chiude a 47,85 dollari), vi è una nota di Fitch Ratings in cui gli analisti segnalano come molte banche del Sud Europa, in particolare di Cipro, Grecia e Italia, restino troppo esposte ai crediti deteriorati (Npl e inadempienze probabili). Dodici gli istituti italiani citati dal report con un’esposizione superiore al 10% contro il 5,1% fissato come obiettivo dall’Eba, di cui quattro (nell’ordine Veneto Banca, Mps, Bpvi e Banca Carige) con un’esposizione superiore al 30%.

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