Calcio, Consob multa la Juve per un comunicato incompleto del 2011

“MULTA” PER LA JUVENTUS – La Juventus deve versare alla Consob una “multa” da 50mila euro. Lo stabilisce la delibera 18646 dell’autorità italiana che vigila sui mercati e sulle società quotate. Nel provvedimento si parla dI “sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti della Juventus Football Club Spa per violazioni dell’articolo 114, comma 1, del decreto legislativo 58/1998”. La “multa” si divide in realtà in due parti: 25mila euro “in relazione al comunicato stampa del 23 giugno 2011” e le altre 25mila che si riferiscono “all’omessa tempestiva informazione al mercato in merito all’evoluzione della controversia sui proventi relativi ai diritti televisivi e in particolare sui ‘bacini di utenza’, alla decisione in materia presa dall’Assemblea della Lega l’8 luglio 2011 e ai relativi effetti economico-patrimoniali”. E il tutto si lega a una verifica ispettiva svolta dalla stessa Consob tra il 20 ottobre 2011 e il 22 febbraio 2012.

IL COMUNICATO DEL GIUGNO 2011 – Quanto al primo punto, è andata così. Il 23 giugno 2011 la Juventus ha diffuso un comunicato stampa sull’approvazione del piano di sviluppo per il periodo 2011-2016 e sulla proposta agli azionisti di un aumento di capitale di 120 milioni di euro. Il comunicato riportava che “per il sostegno del piano, il cda ha deliberato di proporre un aumento di capitale, a pagamento, e in forma scindibile, per un importo complessivo di 120 milioni”. E ancora: “l’aumento di capitale è finalizzato a finanziare gli investimenti per completare il rinnovamento della prima squadra e il rilancio del settore giovanile e rafforzare la struttura patrimoniale della società e raggiungere l’equilibrio economico finanziario”.

PREVISIONI “OMESSE”
– Con riferimento al piano di sviluppo, e in particolare alla previsione di chiusura del bilancio al 30 giugno 2011, nel corso della stessa riunione del cda del 23 giugno 2011 l’amministratore delegato riferiva che l’esercizio 2010/2011 avrebbe dovuto mettere in consuntivo una perdita di circa 67,4 milioni di euro, a fronte di una previsione iniziale di 47,7 milioni. Lo stesso manager illustrava che questa perdita sarebbe potuta aumentare a 77,2 milioni a causa della contrazione dei diritti televisivi che sarebbe potuta derivare dalla controversia in corso sui “bacini di utenza”, controversia che, in caso di esito negativo, avrebbe generato una contrazione dei proventi pari a circa 9,8 milioni.

LE PERDITE MESSE IN CONTO – Il piano, alla fine, includeva una stima per la perdita d’esercizio al 30 giugno 2011 pari a 77,2 milioni. Ma nel comunicato del 23 giugno 2011, la Juventus non forniva alcuna informazione in merito alla perdita d’esercizio stimata, né alcuna altra informazione in merito alla situazione economico-patrimoniale. Quindi le informazioni pubbliche più aggiornate all’epoca erano rappresentate dal rendiconto del terzo trimestre al 31 marzo 2011, approvato dal cda e reso noto al pubblico con il comunicato dell’11 maggio 2011.

UN QUADRO INCOMPLETO – In più, l’utilizzo di una perdita stimata pari a 77,2 milioni avrebbe generato un’erosione del patrimonio netto previsionale tale per cui, per il 2010/2011, lo stesso si sarebbe attestato sui 13,3 milioni, “con conseguente riduzione del capitale sociale in misura superiore a un terzo e relativa ricorrenza dei presupposti previsti dall’articolo 2446 del codice civile”. Ma nemmeno la descrizione di tali effetti – e delle possibili conseguenze – viene riportata nel comunicato del 23 giugno 2011. Che avrebbe dunque fornito un quadro incompleto della situazione.

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