Unipol perde quota dopo i conti

CONTI MIGLIORI DELLE ATTESE – I conti del gruppo Unipol, diramati ieri sera, non sembrano convincere gli investitori tanto che stamane il titolo è calo del 2,1% a 3,82 euro per azione a Milano. Eppure la compagnia bolognese ha chiuso i primi nove mesi del 2013 con un utile netto consolidato (comprensivo del contributo del gruppo Premafin/Fondiaria Sai) pari a 363 milioni e premi stabili a 12,19 miliardi, numeri migliori delle attese in particolare grazie a minori svalutazioni e a costi inferiori alle previsioni di mercato. Inoltre il combined ratio al 30 settembre era pari al 92,1% (dal 99,3% di un anno prima) e il margine di solvibilità (Solvency I) era pari a 1,7 volte i minimi regolamentari, con un capitale in eccesso pari a circa 3,1 miliardi.

INCERTEZZE SU CESSIONI E UNIPOL BANCA – A provocare qualche perplessità sembrano essere state le parole dell’amministratore delegato del gruppo bolognese, Carlo Cimbri, che ha segnalato difficoltà nel piano di cessione di asset per un controvalore di premi pari a 1,7 miliardi di euro concordato con l’Antitrust. Inoltre per Unipol Banca, ancora in difficoltà come prova la perdita ante imposte di 198 milioni di euro nel periodo (legata a 245 milioni di accantonamenti), non sembra escluso un aumento di capitale, mentre anche il settore immobiliare (dove prosegue la ricerca dei cespiti “destinati ad essere ceduti o oggetto di operazioni volte ad ottimizzarne la redditività nel corso del triennio”) ha registrato una perdita ante imposte di 24 milioni di euro. (l.s.)

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