Banche Usa, Moody’s sforbica i rating

PIU’ RISCHI PER I CREDITORI NEL CASO DI FALLIMENTO – Non solo le banche italiane debbono affrontare il rischio di bocciature da parte delle agenzie di rating. Moody’s nella notte ha ad esempio tagliato di un livello il merito di credito di quattro grandi banche americane (Morgan Stanley, Goldman Sachs, Jp Morgan Chase e Bank of New York Mellon) al termine di una revisione sui rating delle otto maggiori banche a stelle e strisce avviata lo scorso agosto. A pesare sono le prospettive di una prossima revisione della normativa bancaria che consenta alle autorità Usa di “risolvere fallimenti di grandi istituti” senza il coinvolgimento dei contribuenti, ossia senza ricorrere ad aiuti pubblici come quelli che furono necessari nel 2008 per evitare fallimenti a catena dopo il crack di Lehman Brothers. Commentando la revisione dei rating gli esperti di Moody’s in una nota scrivono anzi di ritenere che “piuttosto che fare affidamento sui fondi pubblici per salvare uno di questi istituti, ci aspettiamo che ai creditori di holding bancarie verranno applicati meccanismi di “bail-in” e quindi dovranno assumersi gran parte del carico per contribuire a ricapitalizzare una banca in fallimento”. Il “modello Cipro” si sta insomma facendo strada anche in America, con conseguente maggior rischio per creditori (e azionisti) anche delle banche finora considerata “troppo grandi per fallire”.

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