Fsa indaga su procedure per il fixing dell’oro

FIXING DELL’ORO, E’ IL CASO DI CAMBIARE? – Dopo quello per il Libor, anche il sistema utilizzato a Londra per fissare il prezzo dell’oro finisce sotto l’esame della Fsa (l’autorità di mercato inglese, ndr). Il valore del metallo biondo viene deciso dal 1919 due volte al giorno da cinque istituti (Barclays, Deutsche Bank, Bank of Nova Scotia, Hsbc Holdings e Societe Generale) attraverso una serie di telefonate che servono a incrociare ordini di acquisto e vendita sull’oro e che possono durare da qualche minuto a più di un’ora. Le autorità vogliono capire se l’eventuale conoscenza del contenuto di queste telefonate possa offrire ad alcuni trader un vantaggio illecito nell’acquisto o nella vendita del metallo prezioso. Il sospetto nasce dal fatto che puntualmente dopo l’inizio delle telefonate che servono per il “fixing”, i volumi di scambi sui derivati sull’oro tendono a gonfiarsi perché, si sospetta, i trader coinvolti nelle telefonate provano a prendere posizione sul metallo sfruttando la conoscenza che hanno delle telefonate in corso (in particolare per quanto riguarda l’accumularsi di posizioni in acquisto o in vendita) per scommettere sull’esito del fixing. Una pratica che se provata potrebbe rivelarsi scorretta e che sembra destare qualche perplessità anche oltre Atlantico, visto che la Us Commodity Futures Trading Commission, secondo l’agenzia Bloomberg che cita una persona a conoscenza delle discussioni in corso, avrebbe iniziato a valutare una modifica al sistema con cui viene fissato anche in America il prezzo del metallo biondo, anche se per il momento non sembra essere stata avviata alcuna indagine formale.

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