Il “denaro facile” pompa nuove bolle immobiliari

UNA BOLLA IMMOBILIARE SI AGGIRA PER LA SVIZZERA – Il “denaro facile” legato alla decisione di mantenere, ormai da oltre due anni, il Libor a tre mesi tra zero e 0,25% assieme a un tetto alla rivalutazione del franco svizzero (contro cui l’euro non viene lasciato scendere sotto quota 1,20 da mesi), sta producendo in Svizzera una bolla immobiliare che sembra impensierire ogni giorno di più il presidente della Banca nazionale svizzera, Thomas Jordan, con un ammontare di mutui immobiliari salito dal 2008 a oggi del 25% e i prezzi degli appartamenti mediamente del 27%.

TENSIONI ANCHE IN GERMANIA E GRAN BRETAGNA – Secondo la totalità del mercato non vi è tuttavia al momento alcuna possibilità che la Banca nazionale svizzera decida di alzare i tassi d’interesse sul franco svizzero, né che accontenta a nuove rivalutazioni della valuta rossocrociata. Prima che questo possa accadere si dovrà attendere uno o più annunci dai toni meno concilianti di quelli usati finora, per preparare in qualche modo il mercato, poi ci dovrà essere un via libera politico. Il problema di come gestire una politica monetaria ultra rilassata non è del resto solo della Svizzera: anche in Germania i prezzi degli immobili nelle maggiori città come Berlino potrebbero essere sopravvalutati del 20% secondo la Bundesbank, mentre in Gran Bretagna la Bank of England ha rotto gli indugi sospendendo gli incentivi per l’erogazione di mutui immobiliari.

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