L’Asia recupera in attesa della Fed

TUTTI IN ATTESA DELLA FEDERAL RESERVE – Riflettori puntati sulla Federal Reserve che oggi potrebbe (anche se l’evento è ritenuto probabile solo da un terzo circa degli investitori, peraltro percentuale doppia rispetto ad un mese fa) iniziare a rallentare gli acquisti di bond sul mercato, che da tempo procedono al ritmo di 85 miliardi di dollari al mese. L’ipotesi comporterebbe secondo molti un rialzo del dollaro di cui peraltro finora non si avvertono segnali premonitori.

LISTINI ASIATICI IN RIPRESA – Primi a chiudere in giornata per via del fuso orario, ma di fatto ultimi a poter reagire alla notizia (che se verrà non sarà annunciata prima delle ore 20.00 italiane), i listini asiatici hanno recuperato il terreno perso ieri, con Tokyo che ha visto l’indice Nikkei225 risalire a 15.587,80 yen (+2,02%), mentre Hong Kong ha chiuso a +0,32% e Shanghai a +0,04%.

CITIZEN IN LUCE, MALE RICOH E CHANGHAI PHARMA – Tra le blue chip del listino giapponese (che da inizio anno guadagna il 52% abbondante) si sono messi in luce Citizen Holdings, Okuma, Casio Computer e Taiyo Yuden, con rialzi tra i 5 e i 7 punti percentuali a testa, mentre Ricoh ha perso il 4,7% dopo che il Credit Suisse in una nota ha segnalato come sia difficile che il gruppo possa centrare l’obiettivo di utile trimestrale al termine del trimestre in corso. In affanno anche Changhai Pharmaceutical, in calo del 3,2% dopo accuse di aver corrotto personale ospedaliero perché prescrivesse ai pazienti farmaci del gruppo.

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