Un 2013 in altalena per Mps, Bpm e Carige

OCCHI PUNTATI SU MPS, BPM E CARIGE Cos’hanno in comune Bpm, Mps e Banca Carige? La necessità di incrementare il capitale nei prossimi mesi per rinforzare i coefficienti patrimoniali e rimborsare integralmente o in buona parte i bond emessi a fronte di aiuti di stato ricevuti (Tremonti bond o Monti bond che siano) a seguito della crisi finanziaria mondiale del 2009. Se l’istituto senese è sulle montagne russe stamane col titolo che dopo aver aperto in netto calo è riuscito a tornare in moderato rialzo per poi cedere nuovamente in modo frazionale (-0,3% al momento) dopo il rinvio a maggio dell’aumento da 3 miliardi che il Cda voleva varare entro gennaio (e l’incognita sulle eventuali decisioni dei vertici).

GENOVA LA PEGGIORE, MILANO PER ORA TIENE – Se Siena non ride, anche Milano e Genova hanno poco di che essere allegre oggi: Bpm al momento perde circa lo 0,9% e Banca Carige attorno al mezzo punto percentuale.  Nell’ultimo anno l’istituto senese ha ceduto poco meno del 23% tra continue giravolte del titolo in borsa (-16% circa negli ultimi tre mesi, ma quasi +10% nell’ultima settimana). Dal canto suo Bpm è riuscita a trascorrere un anno senza sostanziali danni alle quotazioni (il bilancio da inizio 201 è in rosso di appena l’1,3% al momento), mentre tutt’altra musica si è registrata in casa Banca Carige, che si avvia a congedare il 2013 con un calo del 42%.

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