Morgan Stanley, risultati danno ragione a Gorman

LA “CURA GORMAN” FUNZIONA Morgan Stanley batte le attese con utili netti calati nel quarto trimestre del 2013 a 181 milioni di dollari (7 centesimi per azione) dai 549 milioni (29 centesimi per azione) di un anno prima ma che escludendo oneri contabili legati al debito societario, ad un beneficio fiscale e ad oneri legali sarebbero stati pari a 50 centesimi a titolo, contro attese di consensus pari a 44 centesimi per azione. La “cura” del ceo James Gorman, che sta tagliando i costi e migliorando i margini reddituali della divisione di brokeraggio, sembra dunque funzionare.

LEGAMI CON INTERMEDIAZIONE MENO FORTI – Aiuta certamente anche il rialzo del 30% registrato lo scorso anno dall’indice S&P500, ma alcuni analisti notano come tra le maggiori banche d’affari Morgan Stanley sia quella leggermente meno dipendente dall’andamento dell’intermediazione azionaria, cosa che potrebbe risultare utile in caso di un rallentamento della corsa dei listini nel corso di quest’anno. Nel trimestre la banche ha anche accantonato 1,2 miliardi di dollari di ulteriori riserve in relazione alle inchieste e cause legali collegate al business dei mutui residenziali cartolarizzati e alla crisi del credito.

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