DATI MACRO DELUDENTI, BUONE LE TRIMESTRALI – Inaspettatamente gli ordini di beni durevoli calano a dicembre del 4,3%, il dato peggiore degli ultimi cinque mesi, contro attese di consenso che indicavano un aumento dell’1,8%. In compenso i prezzi nelle maggiori 20 città Usa sono saliti in novembre del 13,7% su base annua, il massimo dal febbraio 2006 e questo unito alle buone trimestrali di Pfizer e DR Horton sostiene gli indici azionari di Wall Street. Il Dow Jones recupera lo 0,44%, l’S&P500 oscilla a +0,26% e il Nasdaq segna -0,11%.
BOND STABILI IN ATTESA DELLA FED – Tra le blue chip oltre Pfizer, Visa e General Electric segnano rialzi tra uno e due punti percentuali, mentre Cisco perde circa mezzo punto. In attesa delle decisioni della Federal Reserve in materia di acquisti di bond sul mercato, i T-bond vedono il rendimento sul decennale scivolare sul 2,75% e quello del trentennale restare sul 3,68%. L’oro resta sui 1.257,9 dollari l’oncia (3 dollari di recupero), l’argento è indicato a 19,72 dollari (12 centesimi di rialzo), mentre il petrolio risale sui 96,85 dollari al barile (circa un dollaro sopra il precedente fixing).