La Bce resta alla finestra: tassi fermi

LA BCE NON TOCCA I TASSI – La Bce ha deluso le attese di una parte del mercato che sperava in un nuovo taglio lasciando i tassi ufficiali sull’euro invariati, nonostante le tensioni emerse nelle ultime settimane sui mercati riguardo un “rischio contagio” che possa dai mercati emergenti propagarsi anche su quelli sviluppati a detrimento delle già non esaltanti prospettive di crescita. Per ora dopo una discussione che lo stesso Mario Draghi in conferenza stampa ha definito “ampia” in particolare “sui rischi al ribasso e cosa potrebbe causare i rischi al ribasso che ancora debbono materializzarsi” concretamente, il board di Eurotower ha preferito rimanere alla finestra.

DRAGHI RESTA PRONTO A USARE OGNI MEZZO – Il costo del denaro resta dunque fermo sullo 0,25% raggiunto lo scorso novembre, così come quello sui prestiti marginali è fermo allo 0,75% e quello sui depositi overnight presso la Bce resta a zero. Secondo l’opinione prevalente i tassi dovrebbero rimanere su questi livelli fino almeno al giugno del 2015, ma non è del tutto escluso che Draghi (che ha ribadito come la Bce resti “pronta a considerare tutti gli strumenti possibili”) possa intervenire nuovamente in caso di ulteriore peggioramento dello scenario macro o di nuove tensioni sui mercati, anche già a marzo. 

PER ORA LE PREVISIONI MACRO NON MUTANO – Per ora tuttavia la Bce nota che la ripresa europea procede “in linea con quanto in precedenza accertato” e pertanto anche in presenza di una “pressione sui prezzi moderata” e di “una dinamica del credito sottotono” la Bce mantiene le sue previsioni macro e ribadisce che i tassi si manterranno “sugli attuali o più bassi livelli per un esteso periodo di tempo”.

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