Investitore fai da te in crisi davanti ai titoli in guadagno

Sono un investitore fai da te. Ho 68 anni, casa di proprietà, single. Pensionato ex dirigente. Consistenza del patrimonio liquido, circa € 600.000 di cui il 20% in fondi azionari (un DWS global equities ed un DWS european equities) ed il resto in prevalenza in bond societari, con prevalenza di bancari subordinati.  La mia propensione al rischio, in quanto obbligazionista, é medio alta.  Lo scopo principale dei miei investimenti é la conservazione del capitale e l’ottenimento di un reddito aggiuntivo alla pensione.  Tendenzialmente sono un cassettista, il che non mi ha impedito in alcune occasioni di realizzare  interessanti plusvalenze.  Al momento mi trovo ad avere una plusvalenza di € 4757 sul bond subordinato Banco Popolare 6% ISIN XS0555834984 ed una di € 7929 su bond Intesa Sanpaolo 5,15 sub 20 ISIN XS0526326334. Quello che mi manca é un criterio di calcolo oggettivo (ammesso che esista) per valutare la convenienza a realizzare le suddette plusvalenze, dovendo però rinunciare alle ricche cedole che detti bond mi garantiscono. Tenuto conto che volendo reinvestire il ricavato a prezzi vicini alla pari, dovrei accontentarmi di rendimenti men che dimezzati. Il ricavato sarebbe netto perchè andrebbe a compensare alcune minusvalenze accumulate in passato (Grecia, emergenti……..). En passant, cosa ne pensate del bond MPS XS0255820884, 31.5.2016. Alto rischio? Oppure, dato l’aumento di capitale in vista, dato per realizzato, rischio moderato?

Lettera firmata

(via e-mail)

UN METODO OGGETTIVO – Piu’ che un consiglio (che io non posso darle e che certamente lei non sta cercando perché si autodefinisce “investitore fai da te”), mi pare che lei chieda un metodo “oggettivo” (se esiste) per decidere se e quando vendere un bond. Allo scopo, lei dovrebbe chiarire a se stesso se la sua tolleranza alle perdite e’ rimasta invariata rispetto al momento in cui li acquistò. Se così è stato, è chiaro che il bond ha ora una rischiosità inferiore, e quindi andrebbe rimpiazzato con uno a maggior rendimento atteso (per esempio uno con durata piu’ lunga, e/o minor merito di credito, e/o in valuta e/o con un maggior grado di subordinazione).

Cliccare qui per leggere l’articolo completo di Marco Liera.

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