Unicredit sulle montagne russe a Milano

UNICREDIT SULLE MONTAGNE RUSSE – Montagne russe per Unicredit in borsa: il titolo, salito in mattinata sino sui 6,10 euro, è sceso sui 5,9 euro dopo la pubblicazione dei dati 2013, che hanno registrato un rosso “monstre” da 14 miliardi dopo quasi altrettanti accantonamenti su crediti (13,7 miliardi nell’esercizio di cui 7,2 miliardi nei soli ultimi tre mesi dell’anno) e 9,3 miliardi di rettifiche su avviamento nell’ultimo trimestre dell’anno (che hanno portato alla completa svalutazione dell’avviamento allocato a Italia, Europa centro orientale e Austria), con 3,5 miliardi di valore residuo di avviamento iscritto a stato patrimoniale, vale a dire gli stessi livelli del 2004.

ANALISTI: OBIETTIVI AGGRESSIVI – Una colossale pulizia di bilancio che va di pari passo ad un ulteriore taglio dei costi (è prevista la riduzione di circa 8.500 unità della forza lavoro in Europa, di cui oltre 5.700 in Italia entro il 2018) e ad obiettivi giudicati “aggressivi” dagli analisti (Rote al 13% e utile netto di 6,6 miliardi entro il 2018) che sembrano piacere agli investitori, tanto che a metà pomeriggio il titolo torna a salire e si riporta a 6,415 euro per azione (+6,21%) dopo aver anche toccato i 6,54 euro, sui massimi dal 2011. Molto forti anche i volumi, con oltre 215 milioni di pezzi già passati di mano (il 3,7% del capitale) a conferma dell’interesse suscitato dai numeri e dal piano strategico 2013-2018 del gruppo guidato da Federico Ghizzoni.

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