L’Ucraina continua a impensierire Wall Street

DATI E DOLLARO NON BASTANO A WALL STREET – L’euro continua la sua corsa contro il dollaro, salendo sopra quota 1,393, ma Wall Street non sembra soddisfatta, neppure dopo dati macroeconomici migliori delle attese con vendite al dettaglio salite in febbraio per la prima volta da tre mesi e un ulteriore calo dei “jobless claims”. A preoccupare sembrano i deboli dati cinesi (la produzione industriale è cresciuta dell’8,6% tra gennaio e febbraio, meno del 9,5% previsto) e il crescere delle pressioni di Germania e Usa contro la Russia perché rinunci ai piani di annessione della Crimea in vista del referendum che domenica potrebbe veder prevalere una maggioranza favorevole alla secessione.

AZIONARIO IN CALO, BENE I BOND – Dopo oltre due ore di scambi l’indice Dow Jones cala dello 0,44%, mentre l’S&P500 oscilla a -0,18%, il Nasdaq cede lo 0,28% e le small cap del Russell 2000 perdono lo 0,32%, con Visa ancora in rosso e Nike in buon recupero. Dal canto loro i bond continuano a beneficiare della liquidità in cerca di un porto sicuro e vedono il rendimento sul decennale calare sul 2,71% e quello del trentennale sul 3,64%. L’oro resta sui 1.368,8 dollari l’oncia (2,2 dollari sopra il precedente fixing), l’argento scivola a 21,26 dollari (7 centesimi di calo) e il petrolio è stabile sui 98,21 dollari al barile (giusto 5 centesimi più dell’ultima chiusura).

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