Wall Street nervosa per dati macro e Ucraina

WALL STREET NERVOSA – Il calo a sorpresa della fiducia dei consumatori Usa a marzo (sui minimi degli ultimi 4 mesi) e il nulla di fatto al termine dei colloqui tra il Segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, alla vigilia del referendum secessionista in Crimea rendono nervosa Wall Street. A fine giornata l’indice Dow Jones cede lo 0,27%, mentre l’S&P500 segna -0,28%, il Nasdaq cede lo 0,35% e le small cap del Russell 2000 recuperano lo 0,40%. Tra le blue chip chiude in buon rialzo Boeing, mentre perdono ancora terreno UnitedHealth Group, Jp Morgan Chase e Ibm.

SI INTERROMPE IL FLY TO QUALITY – Sul mercato obbligazionario si interrompe il “fly to quality” visto negli scorsi giorni, coi T-bond che vedono il rendimento sul decennale resta sul 2,65% e quello del trentennale risalire sul 3,60%. L’oro sale sui 1.382,5 dollari l’oncia (9,8 dollari sopra il precedente fixing), l’argento rimbalza a 21,45 dollari (27 centesimi di recupero) e il petrolio risale sui 99,03 dollari al barile (81 centesimi più dell’ultima chiusura).

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