Draghi (Bce) non tocca i tassi, che dirà?

LA BCE NON TAGLIA I TASSI – Nessuna sorpresa dalla Bce che ha lasciato anche oggi il tasso repo invariato al minimo record dello 0,25% (il tasso sui depositi resta pari a zero, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,75%) come da attese di consenso (anche se qualche analista non escludeva una sia pur lieve limatura dello  0,10%-0,15%). Tra i componenti del board monetario sembrano permanere divisioni in merito alle eventuali ulteriori misure straordinarie da varare a fronte di una ripresa che sia pure lentamente sta migliorando nei paesi “core” mentre resta debole nei paesi periferici dove la disoccupazione rimane a livelli da allarme sociale.

DRAGHI DARA’ IL VIA LIBERA A UN QE? – Le attese si spostano ora sulla conferenza stampa che tra qualche minuto terrà il presidente della Bce, Mario Draghi, che potrebbe fornire indicazioni circa la possibilità di usare misure come un programma di “quantitative easing” sul tipo di quello lanciato dalla Bank of Japan che la scorsa settimana ha raccolto il parare favorevole anche del presidente della Bundesbank (e membro del board Bce), Jens Weidermann, tanto più dopo che l’inflazione è ulteriormente calata allo 0,5% annuo medio in marzo in Eurolandia, con la Spagna ormai in deflazione e l’Italia che ci si sta avvicinando, rendendo sempre più difficile per la Bce centrare l’obiettivo di una crescita dei prezzi a medio termine attorno al 2% annuo.

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